1. INCESTO A SORPRESA, PARTE DUE.


    Data: 09/10/2023, Categorie: Etero Lesbo Incesti Autore: tantreros, Fonte: RaccontiMilu

    INCESTO A SORPRESA, PARTE DUE: NUOVE ESPERIENZE.
    
    Roberta ed io eravamo sconvolti; soprattutto nostra figlia non credeva a quello che era accaduto. Mi era difficile immaginare che sotto quella tunica si celasse Adriana. La cosa più sconvolgente, che cercavo di negare con tutte le mie forze, era il fatto che mi era piaciuto, ne ero soddisfatto, appagato. Eppure, sotto quel copricapo, sotto quelle vesti, si celava mia figlia.
    
    Adriana aveva 30 anni, io 60 e mia moglie 56. Più di una volta ci era capitato di fare sesso con persone che sarebbero potute essere i nostri figli. Ma mai avremmo immaginato che questo sarebbe accaduto realmente. Certo, qualche volta un idea ci volava per la testa, nelle nostre immaginazioni, dopo aver consumato i rapporti con persone più giovani, ma erano solo fantasticherie della classica serie “potrebbero essere nostri figli.„
    
    Quella sera, al locale, Adriana non era sola; era accompagnata da un uomo, un ragazzo poco più giovane di lei, il quale mia moglie credette di avergli succhiato il cazzo proprio a inizio serata mentre lui le palpeggiava il seno stuzzicandole i capezzoli. Cercava di ricordarsi il numero, e quel ragazzo aveva il 34 proprio come il primo signore che glielo mise in mano.
    
    Allibiti, sconvolti e timorosi, quando ci riconoscemmo, fummo rapiti da un assoluto mutismo agghiacciante.
    
    Il suo bel viso ovale lo vidi sbiancare appena pronunciò i nostri appellativi come da sempre ci chiamava: mamma e papà. I suoi occhi neri, già ...
    ... grandi, divennero giganti, che sgranò dallo choc.
    
    Roberta rimase di sasso, ammutolita, pallida in volto. Io… il sangue si fermò. Vidi subito il numero che portava sulla tunica, quel 29. E la vidi che guardava il numero che portavo io: 42.
    
    Non poteva essere confusione, i numeri non mentono. Nemmeno le sensazioni.
    
    Roberta ed io arrivammo a casa. Ci chiudemmo nel nostro rifugio, nella nostra dimora. Mia moglie prese subito da bere del gin e me ne portò un bicchiere anche a me; sicuramente non ci sarebbe bastata una bottiglia per la botta che avevamo ricevuto.
    
    Roberta fumava le sigarette una dietro l’altra, ed io che avevo smesso di farlo, ripresi per lo stesso stato di nervoso ed inquietudine. Giunti a casa, la vidi tremare. Tra le lacrime mi confessò che le piacque come quella signora le leccava la fica, come gliela penetrava con le dita, come le succhiava il clitoride fino a farla venire. Provò un piacere immenso sentire appoggiare il florido seno sulla vulva, farsela accarezzare con i capezzoli. Roberta godeva mentre quella donna le trasmetteva forte sensazioni libidinose. Nemmeno lei si capacitava come sotto quelle vesti si nascondesse sua figlia, la sua sola unica figlia, partorita e cresciuta con tutte le cure e le premure di una vera madre, senza morbosità, senza allusioni sessuali, senza di tutto quello che, da quel momento, irruppe drasticamente nelle nostre vite.
    
    Non potevo non immaginare alla piccola e dispettosa Adriana, a quando la cullavo, quando la ...
«1234...7»