Marta – Parte seconda
Data: 10/08/2018,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: Claudio78, Fonte: RaccontiMilu
... lo premevo contro il suo ventre in modo che lei lo sentisse bene. Marta allungò una mano tastandolo da sopra il pantalone. Le iniziali carezze si trasformarono presto in palpate vogliose sottolineate da qualche gemito. “Fermati, ti prego – disse staccandosi dalla mia bocca – Adesso meglio se rientro”. “No ti prego”, le dissi, rapito dalla voglia di scoparla lì, nell’ingresso del palazzo. “Tranquillo, ci vedremo prima di quanto tu non creda”, aggiunse allontanandosi e mandandomi un bacio.
Tornai a casa in preda all’eccitazione, le scrissi durante il tragitto ed iniziammo a dialogare così fino alle 2 del mattino, quando mi diede la buonanotte fotografandosi le mutandine. Ma non volle dirmi nulla riguardo alla sua ultima frase. La soluzione del dilemma, però, non tardò ad arrivare. Infatti, mio cognato mi chiamò due giorni dopo: il padre di Marta, per festeggiare il compleanno della moglie, aveva deciso di invitare tutti i presenti alla cena di qualche mese prima per un pranzo nella sua casa di campagna. Quando lo dissi a Silvia ne fu felice, perché da come le era stata descritta quella casa doveva essere davvero bella. Io ero ancora più entusiasta. Quando, quel fine settimana, arrivammo all’indirizzo che ci era stato segnalato, ci rendemmo conto che la presentazione non era stata ottimale: la realtà era ancora migliore di quanto ci aspettassimo. Un giardino enorme e molto ben curato circondava una villa a tre piani costruita circa 150 anni prima da un nobile poi caduto in ...
... disgrazia. Quando questi se ne era dovuto disfare, il nonno di Marta l’aveva rilevata e ristrutturata. Oltre allo stupore per la bellezza del luogo, i padroni di casa ci colpirono per la loro accoglienza, avendo previsto la presenza di un’animatrice per intrattenere i bambini e consentirci di trascorrere un pranzo in tranquillità. Questo si svolse in un’atmosfera di grande relax, anche se per me fu una tortura non essere seduto vicino a Marta. Quel giorno, approfittando della bellissima giornata di sole, aveva indossato una camicetta a maniche corte verde chiaro ed un paio di shorts bianchi che esaltavano il suo sedere perfetto. Non ero riuscito a sedermi accanto a lei, perché fu mio cognato a sedervisi accanto anche se poi la ignorò preferendo conversare con il padrone di casa. Dopo il dolce, Silvia chiese alla padrona di casa se era possibile fare un giro della casa, che era stato rinviato al momento del nostro arrivo a causa del ritardo dei miei suoceri. In particolare, Silvia era interessata ad una collezione di bambole antiche di cui aveva sentito parlare durante il compleanno di mio cognato. Noi uomini, alla proposta del giro della casa, restammo un po’ interdetti, di fronte alla prospettiva di sentirci raccontare tre piani di stanze e di chiudere il giro con bambole antiche. Fu la padrona di casa a trarci d’impaccio rivolgendosi al marito e chiedendogli di mostrarci il capanno della caccia, ormai non più utilizzato ma tenuto in ordine come lo era molti decenni prima. ...