1. Marta – Parte seconda


    Data: 10/08/2018, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: Claudio78, Fonte: RaccontiMilu

    La mattina seguente, mentre ero al lavoro ricevetti via messaggio il buongiorno da Marta: “Ti scrivo quando sei al lavoro così tua moglie non ti rompe le palle”. La ragazza aveva capito che non doveva farmi correre rischi e questo mi fece piacere. Iniziammo a sentirci spesso, purtroppo soltanto tramite messaggi a causa della difficoltà di ritrovarsi, anche perché la mia disponibilità era legata all’orario di lavoro, la sua all’ultimo anno di liceo ed alla preparazione della maturità. Passarono molte settimane, arrivò aprile ed un giorno Silvia mi preannunciò che avrebbe portato nostro figlio per un paio di giorni al mare. Mio suocero doveva discutere con un architetto gli interventi di ristrutturazione di una casa di sua proprietà e lei aveva pensato di far respirare al bambino un po’ di aria di mare. Immediatamente pensai ad organizzarmi per vedere Marta. Non appena fui libero, le scrissi: G: “Dopodomani sera sarò solo. Che ne dici se ne approfittiamo per vederci?” M: “Cazzo, no!!! Ho l’anniversario dei miei. Possiamo fare in un altro momento?” G: “Purtroppo no” M: “Non faremo molto tardi perché il giorno dopo mio padre ha un appuntamento importante, poi forse riesco a venire da te, ma non ne sono sicura” A quelle parole, nonostante non sembrasse possibile incontrarci, ebbi un sussulto. Si stava proponendo per venire da me! G: “Tu avvisami a qualunque ora, ci metto un attimo a venire da te, anche solo per vederti 5 minuti” M: “Ok!” Chiuse la conversazione aggiungendo una ...
    ... serie di baci che mi fece impazzire. Trascorsi due giorni di attesa e la sera in cui ero libero ero tesissimo. continuavo a guardare l’orologio, notando il trascorrere delle ore. Le 21. Le 22. Le 23. Alle 23:15 mi arrivò un messaggio: M: “Siamo rientrati da 5 minuti… mi spiace” G: “Posso essere sotto casa tua tra 10 minuti” M: “Appena si mettono a letto posso provare a scendere ma non ti garantisco nulla…” G: “Mi troverai davanti al portone” Mi preparai in un attimo e mi catapultai in macchina. Dopo 10 minuti ero davanti al grande portone in legno del palazzo signorile in cui Marta abitava con i genitori. Aspettai con ansia, finché non sentii il rumore della serratura del portone che veniva aperto. Marta si affacciò e mi fece cenno di entrare. All’interno regnava l’oscurità, interrotta solo dalla luce dei lampioni che filtrava da due finestroni laterali di vetro smerigliato. Marta aveva raccolto i suoi lunghi capelli in una coda di cavallo, indossava un pigiama azzurro perché, come mi disse, il rosa le dava il voltastomaco. M: “Sei matto – mi disse ridendo – Non posso stare molto, i miei non stanno ancora dormendo. Allora, cosa volevi dirmi?” La guardai negli occhi, aveva l’aria del gatto che gioca con il topo. Mi avvicinai e la baciai. Per qualche istante lei non sembrò rispondere al mio bacio, tenendo le labbra chiuse. Poi, all’improvviso le aprì e mi offrì la sua lingua. Ci baciammo e ci abbracciammo, tenendoci stretti fin quasi a soffocarci. Il mio cazzo diventò di marmo e ...
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