Volo lufthansa roma-berlino est
Data: 01/10/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Michellerimini, Fonte: Annunci69
Come al solito in ritardo, il volo della Interflug A69 ci aveva scaricati all'aeroporto di Roma, in modo da farci perdere la coincidenza con quello per Berlin-Schönefeld!
Il prossimo sarebbe partito all'indomani e non mi importava che gli altoparlanti avvertissero che saremmo stati ospitati in un albergo!
Era per me un grossissimo problema perché il cliente con cui dovevo incontrarmi sarebbe arrivato da Bukarest per continuare, poi per Moskau.
Lui sicuramente era in volo non potevo di certo mandargli un messaggio, non potevo proprio avvertirlo e lui non trovandomi, avrebbe dovuto continuare il viaggio per essere puntuale per l’incontro col Politbjuro.
Per me era un vero casino e non sapevo proprio come fare!
Abbarbicato sull'alto sgabello del bar, vidi arrivare le hostess e lo steward del mio volo e dietro loro, altri due in divisa Lufthansa.
Uno m’attirò subito: alto, molto robusto, un atteggiamento sicuro e due meravigliosi occhi, azzurri, dolci e sorridenti.
Naturalmente non mi degnò neppure d’uno sguardo e continuò a scherzare coi colleghi presso il banco.
Di natura son sfacciato ma in certi contesti, come sul lavoro, sono piuttosto posato, ma l’uomo era splendido nella sua uniforme blu, tutta nastrini e medaglie, quindi mi avvicinai e chiesi se sapeva se c’era qualche ulteriore possibilità per raggiungere Ost-Berlin.
Gentilissimo, si staccò dal gruppo e cominciò a cercare sul suo palmare ma, sconsolato, disse che gli dispiaceva molto, ma che ...
... probabilmente era proprio così: avrei dovuto aspettare l’indomani.
Vedendo la mia costernazione, cercò di consolarmi suggerendomi una visita a Roma: -“Da solo non ne ho proprio voglia!” provai a dire e lui, dando uno sguardo fuggitivo alle due hostess che prima, lo tenevano sotto braccio, disse un po’ sottovoce:
- “Penso che vi faranno alloggiare nello nostro stesso albergo, se vuole posso farle da Cicerone!”
Esultai, non senza essermi accertato che sarebbe venuto da solo.
Quando la navetta aeroportuale ci scaricò all’hotel, al personale del volo fu subito assegnata la stanza mentre a noi, toccava tutta una serie di formalità da eseguire.
Lo vidi sempre allegro e sorridente salire in ascensore con le due hostess.
E, così, ogni mia speranza andava delusa, non sapeva come mi chiamavo, la camera non mi era ancora stata assegnata e lui, non c’era più.
Un lungo quarto d’ora d’attesa in cui, sempre più innervosito, spiavo il vano chiuso dell’ascensore finché finalmente, mi assegnarono la camera.
Sbuffando salii al quarto piano e in una specie di salotto d’attesa c’era Andres, come subito si presentò, che mi disse che non s’era preoccupato perché quando succedeva un contrattempo come questo ai passeggeri dei voli Lufthansa venivano assegnate le camere di quel piano e così aveva fatto in tempo anche a farsi una doccia veloce prima di incontrarmi!
In effetti s’era cambiato, la camiciola leggera si apriva sul possente petto, dalle maniche corte esplodevano due ...