1. Knockout...


    Data: 30/09/2023, Categorie: Prime Esperienze Autore: xNemesi, Fonte: Annunci69

    ... Piero. In motorino. Non è che dico che s’é ammazzato per dire che s'è fatto male. No. S'è proprio ammazzato. Morto.
    
    Un buco nella strada é stato, dicono. Era di notte. Non l'ha visto è c'è saltato dentro. Che ingordo. Il Piero era il nipote della mamma. Mio cugino. Andava all'università a Milano. E poi, tre mesi fa, s'è ammazzato. Mia mamma diceva che il Piero era un ragazzo intelligente. Studiava ingegneria, a Milano. Non perdeva tempo come me, diceva la mamma. Dietro alla boxe ed alla Gilda. Però io penso: che se era tanto intelligente, mentre tornava da casa della Mimma il casco se lo metteva.
    
    E invece no. Si vede che la Mimma quella sera gli deve aver succhiato via un bel pezzo di cervello, al Piero. Il resto è colato sull'asfalto.
    
    Svolto a destra in Via dei Giacinti. L'asfalto è bello nero e nuovo, come il telefonino che ho comprato al centro commerciale. E penso a mamma e a tutte le altre mamme che sono andate dal sindaco e gli hanno urlato in faccia. Ed il sindaco ha fatto un po' come me, quando mamma mi urla in faccia. Ha detto: «Va bene, va bene. Le rifacciamo le strade signore. Ma adesso lasciatemi fare. Che devo tornare alle mie cose». Più o meno è quello che io dico alla mamma. Quando vado a boxe o dalla Gilda. Che la mamma non le piace che io faccia la boxe. E non le piace che frequenti la Gilda e la compagnia della piazza. Tutti quei ragazzi poco seri che pensano solo ai motorini, alle macchine ed al sesso. Peccatori senza religione. Così dice la ...
    ... mamma.
    
    Alla mamma non piace la boxe. Neanche quel giorno che mancavano tre settimane a Natale. E non le piace la Gilda. Dice che sembra una di quelle.
    
    Beh, la Gilda non è una santa. È cresciuta in fretta, anche se ha solo sedici anni. Come me. Io lo so che i sabati che rimango al bar con gli amici e poi vado a letto presto perché l'indomani ho un incontro, lei va in discoteca con i grandi. A Voghera o a Tortona o a Pavia. Una volta persino a Milano. Lo so.
    
    So anche, me l'ha detto l'Ambrogio, che mangia le pastiglie colorate. E fa delle cose brutte, come le chiama l'Ambrogio. Come la volta che l'ha succhiato a quei due ragazzi di Milano. Sul divanetto del locale. È fatta così, la Gilda. Gli dici che c'hai la BMW parcheggiata fuori e lei si eccita.
    
    Le piacciono quelle cose. La gente ricca ed elegante che lavora poco e pensa solo a divertirsi. Ma alla Gilda piaccio anch'io. Che il primo pompino che m'ha fatto, me lo ricordo bene. Eravamo a scuola. Durante l'ora di ricreazione che pomiciavamo nella stanza delle scope. Ed allora la Gilda mi ha detto: «Senti Giorgio, vuoi che te la faccia una sorpresa?». Ed io ero impaurito e non sapevo cosa dirle. Ma poi mi spiaceva dirle no. La vedevo ridacchiare, il viso luminoso sotto la frangetta. E la magliettina tutta attillata con il fiore disegnato sulla tetta. Sono rimasto senza respiro.
    
    C'era un chiasso, nella palestra di Cinisello, che si respirava fuliggine di treno. E tutti i ragazzi urlavano. E c'erano quattro ring dove ...
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