1. Deborah


    Data: 27/09/2023, Categorie: Etero Autore: Ukiyo, Fonte: RaccontiMilu

    ... Deborah si avvicinava al loro punto d’incontro, un negozio di artigianato locale. Ad ogni passo la ragazza sentiva il calore invadere le sue pelvi, la pressione dell’eccitazione rendere le labbra più carnose; avvertì il cuore saltarle fino in gola da quanto batteva forte. Con l’intensa abbronzatura estiva e i capelli appena schiariti dal sole, il tatuaggio che occupava entrambi gli avambracci, e i jeans strappati, il ragazzo sembrava l’archetipo del ragazzo semplice. -Ciao bella mora- mormorò lui mentre le cingeva i fianchi. Deborah fu inebriata dal suo odore di maschio, che poté gustare affondando il volto sul collo. -Ciao- rispose lei ‘Non ci speravo che venissi- -Era un’offerta che non potevo rifiutare. E poi mi hai lasciato il numero su un bigliettino, come si faceva una volta. Mi ha colpito- Deborah non gli disse che aveva usato quella tattica per non farsi notare dagli amici snob con lei al ricevimento. Cos’ avrebbero pensato di quella ragazza di buona famiglia che approcciava un membro del catering? Non era così classista da umiliare il suo amante. Si limitò ad appoggiarsi al muro di mattoni ancora tiepidi dalla giornata assolata, traendo Andrea a sé per un bacio focoso. Le mani di lui accarezzarono e strinsero i glutei di lei, causandole un fremito di piacere tra le gambe. -Hai un altro vestito sotto a questo- affermò il ragazzo con uno sguardo interrogativo. Per tutta risposta, lei lo guardò con un sorriso malizioso. -Posso mostrartelo- rispose ‘Ma dobbiamo ...
    ... trovare un angolino, diciamo, più privato- Andrea non se lo fece ripetere due volte. La prese per mano, e la condusse nell’oscurità del luglio veneziano. Fondamenta, ponti, ancora fondamenta, questa volta più sottili e senza parapetto, calli sottili che a passarci in due &egrave un miracolo. Deborah credeva di riconoscere un tragitto che aveva percorso solo di rado, una volta per recapitare un anello a un cliente vicino a San Giacomo. Ed eccola, finalmente, la corte segreta; una piazzetta minuscola tra una casa signorile con tanto di giardino murato, e altri appartamenti all’apparenza disabitati. Tutto in quella parte di città taceva nell’immobilità del sonno. Deborah non avrebbe potuto sperare in uno scenario più magico. Lasciò la mano di Andrea per potersi avvicinare al cancello della villa. Quindi, senza smettere di guardarlo negli occhi, si tolse il lungo vestito di lino, e lo appese alle punte di lancia all’ estremità del cancello. Andrea la contemplò con uno sguardo vorace, dalla testa ai piedi, soffermandosi sulla scollatura abbondante e sulla brevità della gonna. La ragazza sorrise e si voltò, permettendogli di apprezzare il tessuto perfettamente aderente al fondoschiena. -Dovresti metterlo più spesso- disse avvicinandosi a lei. -Normalmente non faccio queste cose- rispose indietreggiando fino ad appoggiarsi a una delle colonne accanto al cancello della villa addormentata ‘Ma stasera voglio essere la tua puttana- proseguì. Quindi iniziò ad accarezzare il membro appena ...
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