Deborah
Data: 27/09/2023,
Categorie:
Etero
Autore: Ukiyo, Fonte: RaccontiMilu
... risvegliato sotto i jeans, con un tocco deciso che lo sorprese. Per tutta risposta lui la trasse a sé con forza, assaporando la goduriosa sensazione dei seni generosi di lei contro i suoi pettorali. Le appoggiò due dita sulle labbra socchiuse. Deborah capì il messaggio, così iniziò prima a leccarle, e poi a succhiarle con gusto. Adorava quel momento. Era come se stesse distruggendo il velo di apparenza a cui era costretta durante il resto della vita. Iniziava a sentirsi più libera. -Fammi vedere. Fammi vedere come sei la mia puttana- le ordinò lui con voce roca, men-tre si abbandonò a sua volta contro la colonna, l’erezione ormai ben visibile sotto i panta-loni. Deborah non aspettava di sentirsi dire altro. Si sentì deliziata di obbedire a un comando così rude. Per questo si inginocchiò di fronte a lui, ignorando la durezza della pietra sotto di sé. Sbottonò con studiata lentezza i jeans, e liberò il fallo eretto dalla costrizione degli slip. Lo osservò torreggiare di fronte ai suoi occhi, quasi attendesse di essere assaltato dalle sue labbra affamate, castello senza difese. Lo prese in bocca con foga, iniziando a muovere il capo a ritmo cadenzato; si esaltava ad avvertire l’eccitazione di lui crescere ancora di più sotto il suo tocco. Non si accompagnava con le mani, che mise dietro la schiena, quasi a voler suggerire l’idea di essere legata. Lui interpretò quel gesto come un invito a prendere il potere. Infatti le posò una mano dietro il capo, e per un attimo estrasse il ...
... membro. -Ora guido un po’ io- mormorò, prima di infilaglielo di nuovo in bocca, stavolta più in profondità, quasi fino in gola. Deborah lo sentì sussurrare altre parole oscene che la eccitavano un sacco: -Prendilo tutto, puttana’ so che il mio uccello ti piace, ti fa impazzire- E lei poté solo fare dei versi di approvazione, mentre Andrea la guidava a occhi chiusi in quel ritmo serrato. Si sentiva quasi trasportare in uno stato di trance, tanto che l’interruzione arrivò del tutto inaspettata. -Facciamo una pausa, altrimenti il divertimento finisce troppo presto- disse lui allonta-nandola di scatto, e aiutandola a rimettersi in piedi. Stava per trarla a sé avvolgendo il culo con le sue mani calde, quando un rumore di rami spezzati li mise in allerta. Deborah si sentì pervadere dal terrore, il sudore freddo, il cuore in gola, le nocche delle dita bianche dallo sforzo di serrare i pugni. E se qualcuno l’avesse vista? Magari qualcuno che conosceva suo padre? Dopotutto nel suo ambito era molto noto. E un altro gioielliere di spicco viveva poco lontano da lì in effetti. La mente iniziò a proporle gli scenari più ca-tastrofici che potesse concepire. Che ne sarebbe stato di lei? Ma ancora una volta Andrea interruppe il suo corso d’azione, stavolta con una risata sollevata. -Ma guarda te. E’ solo un gatto- disse indicando il muro di cinta del giardino segreto. Un micio dal pelo grigio e gli occhi gialli li osservò con aria indifferente, prima di saltare di nuovo all’interno delle mura. ...