Deborah
Data: 27/09/2023,
Categorie:
Etero
Autore: Ukiyo, Fonte: RaccontiMilu
... avessero scoperto la sua assenza notturna, non avrebbero potuto rintracciarla in breve tempo. Una volta torna-ta dalla passeggiata notturna, lei avrebbe potuto dare la colpa alla mancanza di sonno causata dal caldo opprimente di Venezia a luglio. Ma soprattutto, pensò mentre chiudeva la porta di casa facendo attenzione a non fare rumore, avrebbe potuto godersi il presente che la attendeva. Deborah scese nella calle e in pochi minuti si ritrovò nel campo del Ghetto Nuovo. Non c’era anima viva. Il silenzio, nell’aria piatta della notte d’estate, era totale. Senza nemmeno volerlo si ritrovò davanti alla vetrina del negozio di famiglia. Il faro che illuminava la ve-trina si accese alla sua presenza. La luce artificiale fece brillare la piccola stella di David di brillanti che la giovane portava al collo. Era l’unico gioiello visibile. Tutti i tesori che il padre esibiva con orgoglio durante il giorno erano stati riposti nel caveau, in attesa di essere ammirati, desiderati e acquistati da vecchi e nuovi clienti facoltosi. Deborah era stata abituata fin da piccola a relazionarsi con quel tipo di cliente, così come fin da allora aveva imparato a riconoscere i diversi tipi e tagli di pietre preziose. Un giorno quel business sarebbe stato suo. A patto che Deborah avesse sposato un ebreo. Era quello il nodo scorsoio che prima o poi le avrebbe serrato la gola. Lo sapeva. Il padre era ancora in salute, ma tra non molti anni si sarebbe ritirato; forse avrebbe raggiunto la sorella in ...
... Israele. Ma la clausola sarebbe rimasta. Non importa quanto lei eccellesse nel suo lavoro di broker di diamanti. Deborah sospirò e si rimise in cammino, stavolta nella direzione della Fondamenta degli Ormesini. Di tanto in tanto la sua solitudine veniva interrotta da un raro passante, solita-mente turisti stranieri alticci che rientravano nei loro bed & breakfast, o camerieri e cuochi degli innumerevoli ristoranti e bar della città. La ragazza sogghignò tra sé, inebriata dall’adrenalina che sentiva crescere nelle vene e inondare ogni centimetro del suo essere. Tra poco uno di quei camerieri avrebbe esaudito il suo desiderio proibito. Quello di abbassarsi e farsi scopare da un uomo che sicuramente la sua famiglia avrebbe disapprovato. L’idea di deludere il clan, e assieme provare piacere, la eccitava enormemente. Era un divertimento che la appagava molto, e lo aveva scoperto ormai da un paio d’anni. Sceglieva con cura i suoi amanti. Dovevano fare professioni poco prestigiose agli occhi della famiglia, che aveva naturalmente standard molto alti; dovevano essere mascolini, preferibilmente con una corporatura robusta, in modo da farla sentire ancora piccola e fragile tra le loro braccia possenti, incapace di resistere al loro desiderio prepotente; naturalmente dovevano suscitarle un intenso desiderio sessuale, quasi brutale nella sua intensità. Ed eccolo il suo frutto proibito. L’immagine di Andrea, il prescelto di quella sera, emerge-va con sempre maggiore chiarezza a mano a mano che ...