1. Milf austriaca. una vicenda di dominazione e donna matura ma calda e sensuale 3.


    Data: 09/08/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Strapps, Fonte: Annunci69

    ... sicuramente lì sarebbe stata la mia milf Padrona.
    
    Alle pareti lucchetti, corde, catene, strap-on di varie dimensioni, plug, fruste e altri giochi.
    
    Restai molto ad attenderla col cuore a mille, eccitato, il cazzo dritto sotto e immobile in attesa.
    
    Venti minuti.
    
    Trenta.
    
    Trentacinque. Impazzivo di attesa e voglia, avevo una paura matta di Lei.
    
    Quaranta.
    
    Alla fine dei tacchi, sentii il suo fruscio, la sua femminilità, il suo profumo, mi passo accanto sfiorandomi il culo con le dita. Sussultai eccitato.
    
    Si accomodò sul trono e mi fece segno di guardarla.
    
    Era stupenda. Avvolta nel lattex nero e rosso, degli stivali con zoccoli fino al ginocchio, un corpetto che mal teneva le sue zinne tonde, enormi, gonfie, portava lunghi guanti rossi di lattex e teneva in mano due ciabatte.
    
    “Adesso iniziamo l'addestramento. Sei portato, servizievole di indole, ma ancora grezzo, ci lavoreremo. Oggi le lingue. Parli bene l'inglese, ma dici che il francese è scolastico?”
    
    “Sì, Padrona….me ne scuso..”
    
    “Bene. Prendi questa – e mi dette una delle pantofole – adorala!”
    
    e mi misi ad annusarla e baciarla. Sapeva del suo piede, di milf, di donna arrapante. Aveva messo molto ombretto giallo sugli occhi, la bocca era rossa accesa e i capelli bianchi con punte nero erano bellissimi.
    
    Baciai e adorai la ciabatta.
    
    “Ok, adesso inizia a girare intorno al trono con in bocca la ciabatta. Io dirò una frase in francese e tu la ripeterai. Se non mi piace come lo fai ti becchi ...
    ... quest'altra!” e mi dette una ciabattata con l'altra pantofola.
    
    Mi misi a girare intorno al trono e lei a parlare. Per ripetere dovevo fermarmi togliere la ciabatta e ripetere poi tornare a girarle intorno, all'inzio feci bene ma poi sbagliai e presi ciabattate. Giravo, ripetevo e colpi. Non le piaceva mai come ripetevo. Ciabatta in bocca, culo nudo, gambe nude, sesso nudo e giravo attorno a lei. Sbagliavo e giù ciabattata.
    
    Riprendevo la ciabatta in bocca, mi cadeva e lei mi colpiva. Riprendevo. La ciabatta cadeva prima che lei finisse e lei mi colpiva.
    
    Dopo pochi infenali minuti avevo il culo in fiamme e caddi esausto.
    
    “Basta così per stasera. Vieni qui. Baciami gli stivali, entrambi, voglio che siano lucidi della tua saliva….!” e col culo in fiamme mi misi a si suoi piedi ed iniziai a leccare gli stivali della mia Padrona. Visti dal basso, con la lingua che andava su e giù, erano infiniti quegli stivali, ma erano le gambe della mia padrona che si godeva quel lavoro di devozione del suo toy-boy/schiavo/lavoratore toccandosi la figa.
    
    *
    
    Il mattino seguente ricevetti istruzioni su come svegliare la Padrona e come prepararle la colazione via sms.
    
    Mi adoperai al meglio: la colazione non risultò complicata e anche servirla a letto dopo aver sollevato a intervalli di 3 minuti le tapparelle della camera a partire dalla più lontana dal letto non fu complicato. Lei mangiò sopra il letto mentre io ero in ginocchio in attesa di ordini.
    
    Quando ebbe finito, come se ...
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