La ruota della vita
Data: 03/02/2018,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... interessanti.
Venne il momento della scopata vera e vidi il cazzo enorme slabbrare la figa già ridotta a tunnel e infilarsi forse fino allo stomaco; lei urlava come un agnello sgozzato ma le frasi smozzicate che le uscivano erano di goduria e di incitamento ad andare avanti e oltre; la scopò per un tempo interminabile, che io dedicai interamente alla ricerca, meravigliandomi io stesso di riuscire a tenermi imperturbabile davanti alla scena di lussuria che rappresentavano.
Quando la fece inginocchiare sul divano, capii che si preparava non solo a montarla in figa da dietro ma forse anche a romperle il culo; puntualmente, dopo che l’ebbe scopata a lungo, strappandole urla, gemiti e orgasmi a non finire, vidi che umettava semplicemente il culo con la saliva e le spingeva nell’intestino una mazza che avrebbe preoccupato chiunque per il danno che poteva arrecare un simile mostro in pancia.
Non erano che all’inizio della loro enorme scopata; lo sapevo bene ma me ne fottevo; ero molto più interessato alla ricerca e quasi urlai quando mi resi conto, dopo verifiche, che ero arrivato a trovare il bandolo della matassa che da mesi stavo cercando di sciogliere; mi trattenni per non dare a lei nessun segnale e presi il telefono; digitai il numero di Daniela.
“Ciao, Dani, non mandarmi al diavolo; so che non è l’ora di telefonare; ho una notizia assai importante a devo parlartene a voce per diversi motivi; mi accetti in casa tua a quest’ora?
“Scemo, non devi nemmeno ...
... chiedere; ti amo troppo per pensare di rifiutare di incontrarti se ne senti il bisogno; sono sveglia e ti aspetto; fai un solo squillo di campanello per non svegliare il condominio.”
Indossai una giacca leggera; mi accertai di avere con me le cose necessarie; chiusi il computer portatile nella sua custodia e mi avviai alla porta.
“Che fai, stronzo, ti perdi il meglio dello spettacolo tutto per te?”
Non la degnai di uno sguardo, uscii sbattendo la porta dietro di me; nella mente, stavo lasciandola per sempre; forse avevo svoltato e la persona con cui volevo parlare era Daniela, la mia amica più cara, amata negli ultimi mesi più della moglie zoccola; oltretutto, lavorava nello studio di un notaio e mi sarebbe stata utilissima per le adempienze di registrazione e sfruttamento dell’invenzione; raggiunsi in dieci minuti la sua abitazione e la trovai ad aspettarmi in vestaglia.
Appena in casa, la presi tra le braccia con enfasi smodata e la baciai sulla bocca, sollevandola in alto e facendola ruotare con me mentre urlavo a squarciagola ‘Ce l’ho fatta! Ce l’ho fatta!’; si divincolava ridendo dal mio abbraccio; poi ricambiò il bacio e sentii che si stringeva con passione a me; riuscì a chiedermi in che cosa ce l’avessi fatta; recuperando per un attimo la mia serenità, le comunicai che l’app a cui lavoravo era una realtà.
Mi trascinò a sedere in cucina e, mentre metteva su il caffè, mi pregò di parlare con calma e di puntualizzare le cose; poiché mi aveva seguito passo passo ...