1. La ruota della vita


    Data: 03/02/2018, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... delle natiche stile brasiliano; sempre muovendosi sinuosamente, sfilò il top e tentò di mandare anche quello sul computer, mancandolo.
    
    Il bull si gettò avidamente sul corpo seminudo e le sue mani grosse artigliarono e possedettero avidamente le tette e le natiche; la passione che gli scatenava si leggeva nel rigonfiamento sovrumano della patta; toccò a lei, a quel punto, sfilare la maglietta al compagno, mettendo in luce un torace d’ebano decisamente bello, coi pettorali ben evidenti; lo carezzò lussuriosamente a lungo e lo baciò dalla gola fino all’ombelico che faceva capolino dal jeans.
    
    Era fin troppo chiaro che lo spettacolino era recitato tutto e solo per me, almeno dalla stronza che si divertiva a farmi l’occhiolino e il segno delle corna mentre assaporava con gusto la pelle del maschio; reagii concentrandomi sulla ricerca che stavo per concludere; conoscevo bene le bellezze della puttana e non mi fu difficile distogliere l’attenzione da lei e dalle stupide mosse da gattina che metteva in pratica per rompermi i coglioni.
    
    Aprì il pantalone, lo abbassò insieme allo slip e accolse con gli occhi fuori dalle orbite il cazzo che si eresse in tutta la sua possanza; lo prese a due mani e lo masturbò a lungo; se lo passò sul viso, misurandolo sul volto che copriva largamente, sulla testa e sulle tette; accostò la bocca e per un attimo mi volsi a guardare quando quella bestia la costrinse a spalancare le mascelle per farlo entrare tra le labbra; pensavo con schifo ...
    ... alle smorfie fatte per prendere in bocca il mio, la prima volta.
    
    Per molti minuti, mi diede uno spettacolo intrigante di come ingoiava il cazzo fino alle palle, cosa che mi sarebbe parsa impossibile, come lo inondasse di saliva per farlo scivolare, se lo passasse sul viso e sulle tette per godere; dopo che se ne fu saziata, si fermò un momento e lui ne approfittò per liberarsi degli indumenti, sganciare il reggiseno e aggredire con la bocca le tette; osservai, negli sprazzi che dedicavo alla loro performance, come avidamente succhiava i capezzoli e la faceva godere.
    
    Sapevo che era multiorgasmica e che avrebbe consumato lui, per quanto potesse essere resistente, prima di mollare; non mi meravigliai delle smorfie di piacere con cui segnalava e accompagnava le sborrate che versava; lui alla fine le sfilò il perizoma e la stese sul divano; con un’abilità consumata, la penetrò in figa con due, con tre e poi con quattro dita; poi si abbassò sul ventre e prese a succhiare il clitoride ritto come un piccolo cazzo.
    
    Apprezzai, involontariamente, l’abilità con cui teneva il clitoride in bocca, due dita in figa e le altre due dritte nel culo che pulsava di piacere insieme al resto; la succhiò e la masturbò così per un tempo infinito e lei non smetteva di urlare, alzando il tono apposta per dedicare a me il suo piacere; sollevavo ogni tanto gli occhi dal monitor, per riposare la vista, e mi divertivo ad ammirare le loro evoluzioni che in tempi normali avrei trovato anche ...
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