Il segreto del miliardario - 1
Data: 19/09/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: sposato40, Fonte: Annunci69
Filippo mi stava aspettando sulla porta, e iniziai a pensare che fosse un sensitivo, ma quel suo sorriso spontaneo e quel modo di fare così professionale, mi conquistarono da subito.
“Signore, le porto le borse nella sua camera?” mi chiese, allungando le mani.
“No, figurati, faccio io, tranquillo!”
“Va bene, signor Loris. Sistemi pure tutto nella sua stanza, il signor Giorgio le ha preparato sul letto qualcosa da indossare per poi scendere a bere qualcosa in giardino, ok?”
“Ok” chiusi il discorso e mi avviai su per le scale, annusando già l’aria che sapeva di ricco, di soldi, di privilegi, di spensieratezza, e ci risi su, aprendo subito la porta della mia camera e poggiando i borsoni per terra.
Sistemai velocemente tutto, riempiendo i cassetti, lasciando il primo sopra per i miei giocattoli e per gli indumenti, per così dire, speciali, poi mi spogliai, stendendomi su quel letto enorme e morbido, e chiusi gli occhi qualche secondo, lasciandomi cullare da quella sensazione a dir poco piacevole, quasi eccitante.
Quando sollevai la testa vidi che lo specchio di fronte, era perfetto per riflettermi, anche mentre avrei giocato con me stesso nel grande lettone, poi mi accettai in piedi, e mi guardai con più attenzione, ammirando il mio corpo, i miei muscoli, il mio cazzone, che anche semiduro, era bello grosso e largo, e poi mi voltai di fianco, guardando le mie chiappone, poi con lo sguardo trovai gli abiti piegati e posti sul letto, con un bigliettino ...
... scritto a mano sopra.
“Indossali per me” c’era scritto, e sorrisi, guardando quella maglietta e quei pantaloni di flanella, che sembrava più un pigiama, assaporando la morbidezza di quella stoffa fra le dita, e li indossai, sentendoli aderire alla mia pelle come un perfetto involucro, che mi facevano apparire come fossi nudo, ma di colore grigio chiaro, segnando ogni curva, ogni muscolo, la forma del mio cazzone e del mio scroto e guardarmi allo specchio così vestito fu davvero esaltante ed eccitante.
Infilai le scarpe, quelle rosso fuoco da ginnastica, sopra ad un paio di calzini di spugna candidi e brillanti, e scesi giù di corsa, cercando il modo di arrivare in giardino, trovandolo in un’enorme porta finestra giusto dietro la grande scala.
Il sentiero di ghiaia, spezzato da una fontana classica, che spruzzava acqua quasi come quando schizzo dal cazzo, mi accompagnò fino ad una curva ad l, verso destra, dove un gazebo in legno, dalla forma ottagonale, le colonne squadrate e il tetto spiovente a tegole verdi, copriva un salottino moderno, essenziale, un tavolo, due sedie, un divano, sul quale Giorgio, esattamente come poche ore prima, mi aspettava con davanti un secchiello di acciaio, da cui sbucava il collo di una bottiglia di vino, e due calici, pronti ad esser riempiti.
“Eccoti, hai sistemato tutto?”
“Si, grazie” dissi, avvicinandomi e sedendomi, percependo chiaramente il suo sguardo.
“Perdonami, ma non ce la faccio a toglierti gli occhi di dosso. ...