1. Godere nella vergogna xvii


    Data: 18/09/2023, Categorie: Etero Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    ... sicurezza.
    
    Ero la puttana di Gaston e forse era davvero quello che volevo.
    
    Mi chiese se fossi disposta a soddisfare le esigenze di tutti e tre. Ebbi solo la forza di scrollare il capo per un consenso. Ormai l’abisso in cui mi ero gettata sembrava non avere fine, mi stavo prostituendo offrendomi a più uomini contemporaneamente. Non avevo mai tradito Rodolfo ed in poche ore mi stavo offrendo a più uomini. In quel momento mi assalì un profondo senso di colpa e mi venne la voglia di fermare tutto e confessargli quello che le sue richieste mi avevano fatto diventare ma anche la mia incapacità di fermarmi.
    
    Cercai di allontanare quel pensiero e come una pugnalata arrivò la richiesta successiva dell’uomo che avevo adescato. Restai a bocca aperta, mi stava chiedendo se fossi anche disposta ad essere sodomizzata. Non risposi ma lui interpretò il silenzio come un assenso.
    
    “lo prendi in bocca senza preservativo vero?”
    
    Un sì mi uscì quasi spontaneo a mezza voce.
    
    “Ti diamo duecento euro.”
    
    Soddisfatto mi abbracciò, glielo permisi ed iniziò a baciarmi infilando la sua lingua nella mia bocca. Ricambiai quel bacio.
    
    “Entriamo.”
    
    Mi disse, ma non era una domanda.
    
    Due di loro mi misero in mezzo e mi presero abbracciandomi tenendo le loro mani sul mio culo, mentre il terzo, il più grosso, ci precedette e rientrai in albergo.
    
    Il portiere facendomi vergognare ancora di più mi consegnò senza problemi la chiave della stanza come se fossi una abituale ...
    ... prostituta.
    
    Andammo subito nella camera dove poco prima ero stata col cameriere e dove, una volta entrati, mi fecero sedere sul letto.
    
    Il più grosso iniziò a spogliarsi, non vidi più gli altri due, forse erano usciti dalla stanza. Quello che si spogliò non aveva ancora il sesso in erezione ma mi sembrò già molto grande. Guardai il suo sesso, guardai lui che si avvicinava fermandosi di fronte a me.
    
    “Succhia!”
    
    Fu l’unica parola che mi disse: un ordine perentorio che non potei ignorare. Aprii ubbidiente la bocca e lo accolsi tra le labbra. Lo succhiai mentre lui si muoveva piano, succhiai il suo sesso dal sapore selvatico, così come il profumo del suo inguine. Lo sentii crescere nelle mie labbra fino alla sua completa erezione.
    
    Senza parlare mi fece stendere sul letto, salì a sua volta e si posizionò tra le mie gambe. Forse avrei dovuto gridare, avrei dovuto fermarlo, infine avrei voluto sparire, mi sembrava un sogno dal quale prima o poi mi sarei potuta svegliare nella mia camera da letto, nella mia città, nella mia casa.
    
    Non feci nulla, allargai di più le gambe e lo accolsi dentro di me. Mi penetrò con vigore ma con poca frenesia. Si muoveva dentro di me e lo faceva lentamente ma con decisione, sentii la mia eccitazione aumentare velocemente.
    
    Poi si girò prima su un fianco e poi sulla schiena portandomi sopra di sé. Ora ero io che lo cavalcavo e lo facevo con passione, seguendo già in estasi i suoi movimenti. Gli offrivo la vista sulle mie tette ballonzolare seguendo i suoi ...
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