1. Godere nella vergogna xvii


    Data: 18/09/2023, Categorie: Etero Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    ... vacanze schedata come una di loro. Quale destino mi sarebbe toccato? Mi fecero salire e sedere tra di loro, proprio come una di loro. Non smettevano di guardarmi sorridendo, ma senza rivolgermi la parola. Il portellone si chiuse. Il cuore mi sembrava uscire dal petto.
    
    “Sei una ragazza di Jamaal? – mi chiese una di loro – soltanto lui potrebbe mandarti a battere completamente nuda.”
    
    Forse impietositasi del mio stato, mi buttò una coperta di cotone che mi permise di coprirmi.
    
    Cosa avrei potuto aspettarmi, mi consideravano una di loro, una puttana che batteva per questo Jamaal.
    
    Mentre con rassegnazione aspettavo che partissimo e che mi portassero in una gendarmeria, il portellone si riaprì un poco e mi fecero ridiscendere. Perdendo l’equilibrio e mi ritrovai in ginocchio davanti ad uno dei due poliziotti che richiuse il portellone e, con una manata sulla carrozzeria del furgone, lo fece.
    
    Non capivo cosa fosse successo, ma percepii una voce di donna familiare che parlava con i due poliziotti.
    
    Era Adele, la signora che mi aveva preparato nella stanza dell’albergo come le aveva indicato Gaston.
    
    La sentivo raccontare di me, chi ero, cosa avevo fatto e che, sia per gioco che per provare delle emozioni trasgressive, volontariamente avevo accettato di calarmi nei panni di una prostituta per il piacere mio e di mio marito e per questo avevo accettato di battere per Gaston. Continuavo a non capire, ma il solo nome di Gaston sembrò essere la parola magica. Il ...
    ... poliziotto mi prese per i polsi e tenendomi mi spinse in avanti. Mi ritrovai a pancia a terra sentendo il freddo asfalto accarezzarmi il corpo. Cercai di liberarmi ma ero ancora ammanettata.
    
    “Ti piace trovarti in manette? I signori non ci credono vogliono essere sicuri che sei stata tu a chiedere a Gaston di prostituirti.”
    
    Ero annichilita, non poteva essere così perfida nel volermi umiliare in quel modo. Non parlavo ma mi sentivo bollire scossa da un brivido che mi prendeva il sesso. Sentivo il contatto della mia pelle sulla terra e istintivamente cercai ancora di più il contatto strusciandomi e spingendo il sesso contro l’asfalto quasi volessi cercare piacere. Ero umiliata eppure godevo della mia condizione. La voce di Adele mi fece ritornare in me.
    
    “Mia cara, se non dici ai signori chi sei ti dovranno portare al commissariato.”
    
    Senza riflettere ulteriormente sbiascicai la mia confessione.
    
    “Ho chiesto io a Gaston di venire qua fuori e prostituirmi.”
    
    Quelle assurde parole mi erano uscite quasi di getto. Un poliziotto chinandosi verso di me mi chiese cosa facessi nella vita. Cercando commiserazione e per evitare guai maggiori finii per confessare morendo dalla vergogna.
    
    “Sono una docente universitaria.”
    
    E mentre lo dicevo il mio sesso appoggiato alla terra,come da bambina, mi faceva impazzire senza neppure toccarlo.
    
    Il poliziotto rise, mi tolse le manette e mi aiutò ad alzarmi.
    
    “Noi non abbiamo visto niente e puoi incominciare a battere, ma resta davanti ...
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