Domitilla
Data: 13/09/2023,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
Io cercai in casa un pezzetto di carta, nel luogo in cui Renato aveva scritto il nome della donna delle pulizie che avrebbe potuto sistemare la sua casa, alla fine lo ritrovai riposto nel fondo d’un cassetto. Per logica, e poiché sicuramente mio fratello non avrebbe mai cercato due persone per fare lo stesso tipo di lavoro, la donna avrebbe avuto modo d’aprire la villa considerando che Renato era in ospedale dalla mattina alla sera, perciò a qualsiasi ora io fossi andato a trovarlo, la sua casa era uno specchio di bellezza, d’ordine e d’accurato lindore. La signora Rosa era in verità un poco perplessa, poiché aveva la piena responsabilità delle chiavi, in tal modo non voleva lasciarle. Io le assicurai che gliele avrei restituite il giorno successivo, anzi, cogliendo due piccioni con una fava le chiesi di venire alle due del pomeriggio successivo alla festa, per sistemare la casa ridandole un aspetto gradevole. Nel tardo pomeriggio, come pattuito lei venne da me a consegnarmele personalmente, entrò in casa e si bloccò all’entrata, per il fatto che il disordine l’aveva immediatamente colpita.
‘Mi dica una cosa, ma il dottore non è mai venuto qui da quando c’è lei?’.
‘No, signora Rosa’.
‘Meglio così. Senta, io sistemo un po’, dopo vado via’ – disse con un tono che non ammetteva repliche.
Io entrai nella casa di Renato con una sorta di religiosa consapevolezza, certa di trovarmi nel tempio dell’ordine e della pulizia, per il fatto che gli oggetti ...
... provenienti da tutti i Paesi del mondo erano correttamente allineati sulle mensole su ogni spazio libero, in quanto da tutti pendeva un minuscolo cartellino. Io mi sorpresi nel pensare che mio fratello dovesse essere ben strano per conservare il prezzo d’ogni oggetto, sennonché fui immediatamente smentito. In conformità con l’ambiente, ma soprattutto con la mentalità dell’impeccabile, ogni cartellino portava la scritta minuscola in matita del luogo d’acquisto, la data e un numero di catalogo, che di sicuro avrebbe portato a un’infinità di dettagli elencati sulla carta stampata. Mi procurai nel frattempo un paio di scatoloni di cartone e iniziai a depositarvi tutti gli oggetti fragili, poi nascosi i tappeti e m’accertai che non ci fosse più nulla di troppo.
Ritornato a casa m’accorsi immediatamente che la frenesia aveva contagiato l’intero condominio, perché in effetti tutte le porte erano aperte, le finestre spalancate e tutte le luci erano accese. Sbucò Flavio dalla casa di Serena con un mucchio di vestiti appoggiati sul braccio, mi salutò frettolosamente e riprese la strada verso il suo appartamento. Io posizionai la testa nell’ingresso della casa di Serena e la chiamai. Dall’interno udivo solamente voci che sussurravano, in tal modo entrai deciso e salii le scale verso la camera di Serena.
Là dentro c’erano tre ragazze che si provavano i vestiti e cercavano accostamenti per dare forza alla loro idea di costume. Serena infilava e sfilava abiti colorati di leggerissimo velo, io ...