L'infermiera vicina di casa
Data: 03/09/2023,
Categorie:
Etero
Autore: remida67, Fonte: Annunci69
Era Domenica sera e stavo tornando da un altro lungo viaggio di lavoro. Questo viaggio mi ha veramente stancato sia fisicamente che mentalmente, inoltre mi sono preso una bella dose di influenza, tosse soprattutto. La tosse persistente e respiro affannoso nel mio petto erano qualcosa che sicuramente non avrei potuto ignorare, pensando che l’indomani mi sarei fatto vedere dal medico, non vedevo l'ora di arrivare finalmente a casa.
Dopo l'arrivo in aeroporto presi un taxi e con quasi un’ora di viaggio arrivai a casa. Ero a corto di energie, nel mio petto sentivo al posto dei polmoni due blocchi di cemento. Varcai il portone d’ingresso e mi avviai verso l’ascensore, pigiai il pulsante di chiamata e aspettai che si aprisse la porta. Una volta aperta mi trovai davanti la mia vicina di casa, si chiama Lisa ed è infermiera presso un ospedale pediatrico locale. Lei è bionda con i capelli lunghi fino alle spalle, una terza abbondante di seno e un culo che diceva prendimi.
Nelle condizioni che ero feci del mio meglio per salutarla: "Ciao Lisa" le dissi.
“Ciao Marco”, rispose lei. Ero appoggiato alla spalla esterna della porta dell’ascensore per tenermi in piedi senza fare fatica, “Stai bene”, disse mentre mi guardava con un po’ di preoccupazione sul suo volto.
“Certo, sono solo un po’ stanco dopo il mio viaggio”. E mentre dicevo questo iniziai a tossire a più non posso, e proprio in quel momento, l'ascensore arrivò al nostro piano.
Dopo che la porta dell'ascensore si ...
... aprì, camminai con le mie borse verso il mio appartamento, Lisa era dietro di me. Misi i bagagli davanti alla porta, e presi le chiavi dalla tasca della giacca, mi accinsi ad infilare la chiave e ad un tratto la mia vista iniziò ad offuscarsi e le chiavi mi caddero a terra, abbassai lo sguardo e mi chinai per raccoglierle. Nel momento in cui mi rialzai, il mondo cominciò a girami intorno. Non so bene che cosa mi sia successo, tutto quello che ricordo è Lisa chinata su di me chiamava il mio nome. La sentivo come se mi chiamasse da metri di distanza, anche se lei era a venti centimetri dalla mia faccia. In qualche modo mi aiutò ad alzarmi e ad entrare nel mio appartamento. Mi aiutò poi a togliermi i vestiti e a stendermi sul letto.
Non so per quante ore dormii, ricordo vagamente l’accaduto, e quando mi svegliai in preda ad una sete terribile, mi alzai per andare a bere un po’ d’acqua, ma nemmeno il tempo di mettermi in posizione eretta, che crollai a terra. Le mie gambe erano ancora deboli e non avevo energia, provai a strisciare verso la porta e proprio in quel momento sentii aprirsi la mia porta di casa. Alzai un po’ la testa e vidi due scarpe da tennis bianche venire verso di me.
“Che cosa stai facendo” esclamò Lisa. Si abbassò e mi aiutò ad andare di nuovo a letto.
“Avevo sete e volevo un po’ d'acqua” le dissi.
“Ma sai che cosa ti è successo?” “Sono quasi due giorni che stai dormendo, e se non ci fossi stata io, a quest’ora saresti in un letto d’ospedale”.
“Ho ...