Mimiche schive
Data: 27/08/2023,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... che male, ma adesso era troppo tardi per poter rimediare.
“Monica, ciao, sono desolato per quello che hai passato. Ecco, un pensiero da parte mia, una maniera per domandarti scusa” – dichiarò lui, varcando l’uscio di casa e porgendomi un grande mazzo multicolore di fiori.
“Tante grazie Walter, sei gentile, non era necessario” – risposi io calorosamente in quel momento abbracciandolo forte.
In quell’istante il suo profumo m’inebriò, il suo respiro sulla mia faccia mi fece sragionare, sicché iniziai a sbaciucchiare quel viso acuminato dovuto alla sua barba incolta di qualche giorno, annegai le mie labbra nel suo collo e cominciai ad ammantarlo con delle delicate dentate, assaggiai il sapore della sua cute. Dopo in modo repentino le sue labbra cercarono con entusiasmo le mie, le nostre lingue iniziarono un voluttuoso balletto febbrile, intanto che le mani attraversavano leste sui nostri corpi sondandoli, dopo lui intraprese a denudarmi con veemenza bisbigliandomi:
“Monica cara, tu non sei una giovinetta, tu sei una femmina vera, una donna amabile, grandiosa e incredibile. Ti sei vista? Io vaneggiavo per te, della tua epidermide florida, farneticavo della tua aria arzilla, effervescente e pure imperscrutabile. Onestamente non potevo fare a meno di toccarti, ma avevo timore e finanche batticuore d’un tuo comprensibile e normale rifiuto. Squadrati bene, come potrei considerarti e ritenerti un giocattolo?”.
Io non credevo a quello che le mie orecchie udivano, Walter ...
... mi collocò di fronte alla grande specchiera, mentre lui da dietro mi sorreggeva fra le sue braccia spogliandomi. Dopo mi sfilò il reggipetto, strinse le mie tette con veemenza rivelandomi:
“Che stupende tette che hai Monica, c’è da perdere la bussola per dei capezzoli del genere. Altro che marmocchia, come mai li tenevi ben occultati?”.
Con voracità Walter ne acciuffò uno tra le sue labbra e iniziò a stimolarmelo, mentre stringeva l’altro tra le dita in modo delicato io mi sentivo un affluente in straripamento. Agguantai fra le mani il suo carnoso cazzo, giacché m’assalì un indomito e selvaggio bisogno di baciarlo e di leccarlo. Più lo succhiavo e maggiormente accresceva in me la convulsa e l’incontenibile voglia di possesso. Io dovevo farlo mio ad ogni costo, in tal modo lo pigliai nella mia bocca succhiandone la completa essenza, i suoi prolungati gemiti m’aizzavano infervorandomi ulteriormente, le sue mani impazienti giocavano con la mia chioma, dopo Walter mi brandì con forza, mi sollevò mi sdraiò in ultimo sul grande scendiletto.
Subito dopo intraprese a setacciare con la bocca ogni angolo della mia pelle, le sue labbra sfioravano la mia cute, la sua lingua s’introduceva nei luoghi più celati fino ad arrivare al baricentro del mio corpo, m’allargò con delicatezza le gambe e con scrupolosa adorazione iniziò a stimolare il mio clitoride, lo afferrò tra i denti delicatamente e con la lingua lo risvegliava, lo pungolava, leccando interamente i miei abbondanti fluidi ...