1. Fuori corso


    Data: 06/08/2018, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    Era andata sempre stretta, la piccola città di provincia, a Filippo che, appena possibile, si trasferì nella metropoli; la scusa fu la laurea in legge per la quale si impegnò lo stretto necessario per rimanere iscritto, fuori corso, fino a 25 anni con ancora molti esami prima di arrivare alla tesi; il suo interesse primario erano le donne, per le quali aveva sempre avuto un debole; anche avere esaurito le disponibilità della cittadina di nascita era stato un motivo di spinta ad andarsene.
    
    L’Università gli aprì, in questa direzione, un autentico pozzo di san Patrizio; bastava che si guardasse in giro e la conquista era fatta; dotato di un fascino particolare e inspiegabile, aveva già esercitato, sin dall’adolescenza, la capacità di catturare nella sua ‘aura’ le donne di ogni età e di ogni condizione sociale e civile; l’ambiente universitario sembrava fatto apposta per lanciare in giro gli strali del suo fascino e trovarsi a scopare con la prima che adocchiava.
    
    In particolare, l’ambiente del bar, solito ritrovo degli universitari, era quello più idoneo a sfogare il suo narcisistico bisogno di affascinare e di conquistare; di norma, bastava poco per individuare un bersaglio ‘facile’, tampinarlo e infine portarselo nel bagno dove normalmente era sufficiente un saporoso pompino per fargli esprimere il potere della sua notevole mazza sulle voglie più o meno nascoste delle ragazze, specialmente delle matricole provenienti dai paesi dell’hinterland.
    
    Non erano molte quelle ...
    ... che si lasciavano scopare in figa, per i motivi più svariati, dalle ipotesi di maternità indesiderate alla convinzione, ipocrita, che non prenderlo in figa fosse meno tradimento di fidanzati ufficiali lasciati al paese; in compenso, scoprì che la maggior parte dei culi erano rotti, perché l’inculata era considerata generalmente l’alternativa più comoda e sicura alla scopata in figa; l’esito era lo stesso, soprattutto con Filippo la cui mazza stimolava bene l’utero anche dal retto.
    
    Il problema fondamentale rimaneva la sopravvivenza; il contributo che gli veniva da casa era esiguo e non copriva nemmeno le spese indispensabili; per mantenere il tono di vita a cui si andava abituando, era necessario per lo meno garantirsi un sostegno congruo da qualche parte; un aiuto imprevisto e determinante gli venne dalla sua stessa capacità di essere un amante di grande qualità e di fascino irresistibile.
    
    Sin dal primo approccio con la metropoli, si rese conto di essere oggetto di voglie incontenibili per ‘tardone’ ancora ben messe, presumibilmente stanche ed annoiate di un matrimonio trascinato senza entusiasmi; quando ne agganciò una, per caso, in un supermercato, dove era andato per approvvigionarsi, si rese conto che poteva trarre il massimo profitto dall’insoddisfazione della femmina e dal suo desiderio di assaggiare un cazzo giovane e voglioso.
    
    L’impatto fu casuale; in coda ad un banco, lei si sposto bruscamente e incontrò sul culo largo e sensuale il cazzo di Filippo che al ...
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