Oltraggiosa, Sonia - Racconti Erotici

Oltraggiosa, Sonia

Da tempo avevo un rapporto, quasi continuo, con Rosita e Sonia, le mie due “amiche di letto”, nonostante fossero entrambe sposate ed avessero entrambe dei mariti gelosissimi. Ma, cosa dire?

Le conosco dai primi anni del liceo ed ora che siamo quarantenni non riusciamo a mollarci. L’unico che non rischia la gelosia di qualcuno sono io. Almeno la mia Elenina, sebbene sappia delle mie frequentazioni, si limita a chiamarle “quelle due”.

Elenina rimane una donna di una cultura eccezionale, figlia di un papà che ammiro anch’io per la sua superiorità ed intelligenza, ed i suoi giudizi sulle vicende umane, ed è completamente presa dal suo lavoro di avvocato da permettersi di tenere tutti a distanza. Penso che, in realtà, disprezzi il mondo intero, ma il mondo intero la ammira. Non so perché abbia scelto me, spesso me lo chiedo. Ma l’unica risposta che riesco a trovare è che lei sa benissimo di potermi mollare, sono semplicemente il suo “giocattolino osceno” quando vuole del sesso, per il resto sa che sono follemente innamorato di lei e così andiamo avanti, da eterni fidanzati.

Ma le cose con Rosita e Sonia sono molto diverse; con loro due c’è l’uso e l’abuso dei nostri corpi e della nostra sessualità in ogni circostanza, amiamo così follemente la vita da trovarla sempre nelle nostre avventure e nei nostri partner occasionali. Qualche volta ho fatto sesso con loro due ed altre persone ma credo di essere stato fortunato a creare un’alchimia quasi magica che mi consente certe ...

... “distrazioni”.

Così una sera, mentre Elena era ad un convegno di giovani avvocati, vado a prendere Sonia a casa sua. Il marito era di turno in ospedale ed avevo campo libero.Quella brunetta poteva farsi trombare da mezza Milano, ogni volta che aveva desiderato un uomo se lo era tirato dietro come il miele con le api, eppure riuscivo ad ingaggiarla nelle mie seratine. Questo era il mistero di Sonia......”la più sfondata di Milano” oltre che la più sfrontata. Così vado a prenderla a casa. Come sale in macchina faccio scivolare la mia mano tra le sue cosce......bella la mia cagnetta.... e le frugo tra le gambe per sentire quanto si era già bagnata. Poi senza togliermi i pantaloni tiro fuori il mio Willy duro e teso, afferro una manciata di capelli dietro la nuca e piazzo la sua bocca sul mio sesso irrorato di sangue. Sonia te lo faccio succhiare, devi metterci impegno e applicazione... “Troia leccalo per bene, come piace a me” ti dico mentre parto, e guido. E’ una di quelle donne che diventano come una oscena marmellata che ti divora il cervello. Non riesco a fare a meno di divorarla anche nei miei pensieri.

Ormai dovresti saperlo che impazzisco di piacere nel guidare la macchina mentre la tua bocca succhia e lecca per bene: una mano sul volante mentre con l'altra spingo la testa per farti arrivare il cazzo in gola in profondità alternando,interrompendo,e facendotelo succhiare in punta,per poi rituffarlo in fondo alla gola: lo devi gustare millimetro per millimetro, poi ...