Sentori precisi e indefinibili
Data: 19/08/2023,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
Era giunta l’ora del pasto, come per abitudine io non avevo intenzione né voglia di cucinare, pertanto mi limitai ad aprire una scatola di tonno che divorai tra l’altro senza neppure travasarne il contenuto nel piatto, accompagnandolo con dei pezzi di pane caldo appena sfornato e bevendo in definitiva da una bottiglia di vino bianco acciuffata dal frigorifero. Io gettai le immondizie nella pattumiera e passai la spugna sul tavolo per lasciare un ordine almeno apparente, giacché con tutte le visite che ricevevo avrei dovuto tenere la casa in modo decente e moderatamente presentabile. M’accesi una sigaretta senz’aspettare che la macchinetta brontolasse per avvisarmi che il caffè era pronto, eppure il suo richiamo mi colse durante il tempo in cui guardavo il televisore che avevo acceso, ma senza che l’audio fosse appositamente attivato.
Dopo sprofondai comodamente sulla poltrona sorseggiando lentamente quella bevanda bollente con la testa gremita d’immagini recenti e con il corpo ancora eccitato e fremente per le fugaci apparizioni di Serena. In quell’occasione mi svegliai di soprassalto, in quanto era trascorsa più di un’ora per il fatto che mi ero addormentato seduto con la testa reclinata sul petto. Era il campanello dell’ingresso che aveva risuonato, riportandomi così allo stato vigile, gradualmente m’alzai e spalancai la porta, poiché aspettavo che Serena mantenesse la sua promessa e fui ancora una volta sorpreso nel vedere una faccia nuova con un’espressione ...
... meravigliata dipinta sul volto. Si trattava invero dell’altra ragazza che viveva con Micky, dato che mi chiese scusa per il disturbo, a tal punto io l’invitai per entrare:
“Grazie, però non mi sembra il caso, almeno non in queste condizioni” – indicando con la mano e con lo sguardo il mio abbigliamento.
A un tratto mi resi conto che non mi ero ancora rivestito e dallo stretto accappatoio si poteva vedere perfettamente ciò che di solito si nasconde agli sguardi:
“Scusa, mi sono addormentato sulla poltrona e non mi ricordavo d’essere nudo” – dissi visibilmente imbarazzato, tentando di chiudere quel minuscolo indumento.
“Sono venuta per chiederti un favore. Micky m’ha detto che vi siete conosciuti e quindi sei ormai della compagnia. Avrei bisogno che tu facessi un salto da noi, perché è caduta una tenda della sala e ho urgenza di qualcuno che la regga, mentre io salgo sulla scala. Al momento in casa non c’è nessuno, neppure Ettore che generalmente rientra presto, però non è ancora qui. Potresti? Naturalmente se non ti disturba”.
“Certo, vengo subito. Davvero non vuoi entrare? Intanto io salgo di sopra per vestirmi, sarò pronto in cinque minuti”.
“No, vado per preparare la scala. Vieni appena puoi, t’aspetto” – e s’allontanò.
Come di consueto io non avevo chiesto il nome, eppure il suo viso era adorabile, dal momento che profumava di pulito, una piccola coda di cavallo raccoglieva i capelli neri, le labbra sottili e gli occhi un po’ chiari. Lei era d’una corporatura ...