Sentori precisi e indefinibili
Data: 19/08/2023,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... fidanzati. Allora come si conciliava che Ettore era a sua volta fidanzato con Sabrina? E lei, come poteva permettere e tollerare questo stato delle cose? Al cancello, come la prima volta incontrai Michela, questa volta era già entrata e m’attese per farmi passare:
“Ciao Gilberto, come stai? Sei ancora arrabbiato con me?” – disse con un bellissimo sorriso pungolandomi.
“Non lo sono mai stato, Michela. Io ho soltanto scherzato al tuo gioco. Tu dici che ho sbagliato?”.
“Sei un buon giocatore e non solo, tuttavia m’hai lasciato molto turbata” – disse, mentre con il dorso della mano m’accarezzava una guancia.
“Spero positivamente” – le risposi, afferrandole la mano e baciandola leggermente.
“Molto positivamente, sì certo”.
Lei scattò in avanti per appoggiare le sue labbra alle mie e nel contatto con la sua bocca sentii un fremito in tutto il corpo. Dischiuse le labbra e lasciò uscire una linguetta civettuola che mi leccò appena i bordi della bocca, poi si staccò e proseguì la sua strada. Io camminai per più di un’ora, entrai in paese e ne uscii dall’altro lato, proseguii per un viottolo di campagna tra gli alberi. Arrivato a una radura vidi alcune macchine ferme, in quanto erano certamente coppiette in cerca di silenzio e di tranquillità, in tal modo feci il giro più largo per evitare di disturbarli, poi tornato a casa vidi un biglietto adesivo attaccato sulla porta dove c’era scritto:
“Vieni stasera a cena da noi?”.
L’annotazione era scritta con una ...
... grafia molto giovanile ed era firmata da Sabrina, io mi voltai verso la finestra della casa delle ragazze però non vidi nessuno. Entrai e cominciai a riporre gli acquisti che avevo fatto in paese, il giusto e stretto necessario per una degna sopravvivenza: noccioline, patatine fritte, olive, una bottiglia di Gin, una bottiglia di Martini, il pane, il latte e qualche formaggio. Non m’accorsi però che qualcuno era entrato e che attualmente si trovava dietro di me:
“Serena, accidenti, sei silenziosa come un gatto” – dissi rivolto alla ragazza scalza e scapigliata che si trovava alle mie spalle.
“Avrei potuto persino ucciderti” – mi disse lei con la voce flebile e rauca.
“Sai che divertimento” – le risposi io con noncuranza.
“Mi stai sfuggendo” – replico rapidamente lei lanciandomi un tono di rimprovero.
“Su, non dire così, sono stato invitato a cena da Sabrina e poi non so neppure chi ci sarà”.
“Sabrina ed Ettore, nessun altro, perché Michela e andata dai suoi genitori con Paola. Io malgrado ciò non sono stata invitata”.
“Se questo è il tuo timore t’invito io se vuoi” – azzardai per l’occasione.
“Non credo che sia la cosa giusta, penso che tu debba andare da solo, poi se vorrai potrai venire a dormire da me”.
“Certo che lo voglio, anzi, se vuoi possiamo cominciare a dormire un po’ pure già d’adesso” – accennai con la voce tentennante.
Io la strinsi tra le braccia, lei resistette un poco, poi incollò le sue labbra alle mie baciandomi con una foga e una ...