1. Situazioni erotiche – cap. 12


    Data: 16/08/2023, Categorie: Etero Lesbo Sesso di Gruppo Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu

    ... la leggera camicia che indossava non riusciva a nascondere i suoi capezzoli che si erano inturgiditi a causa dell’aria fresca condizionata che rinfrescava piacevolmente la seta a contatto della sua pelle ed ebbe un attimo di disagio davanti a Simone maledicendo di non avere indossato il reggiseno quella mattina ma, come si ripeteva spesso quando stava di fronte allo specchio mentre si vestiva, “Non ne hai bisogno, mia cara! Piaci molto senza!”Se era vero che l’aria condizionata aveva fatto la sua parte la causa scatenante della turgidità dei capezzoli era altra. Lidia se ne rese conto quando cominciò a provare una sensazione di calore generale causato dai suoi occhi incollati a quelli di Simone.Lui non l’aveva mai guardata così, o perlomeno lei non se ne era mai accorta. Ora la situazione è diversa; a lei i maschi le piacciono e le piace essere guardata e fare sesso possibilmente occasionale.In effetti altre volte Simone le aveva lanciato occhiate insistenti ma, trovandosi in altre situazioni, Lidia era sempre riuscita a distogliere il suo sguardo dopodiché aveva lasciato cadere la cosa senza dargli troppa importanza. D’altra parte lui non rientrava e non scatenava la sua sensualità che ora era libera di mostrasi e di farle fare di tutto. Quella volta invece, era stato facile cedere ai suoi sguardi mentre erano seduti uno di fronte all’altra ad un tavolo.In quella occasione la riunione si era prolungata ed era stata noiosa. Lidia ogni tanto faceva finta di prendere qualche ...
    ... appunto per distrarsi ma era inutile, sbadigliava, pensava ad altro, ricordava Marco il suo amante estivo mentre guardava altrove; davanti a lei però c’erano solo il foglio la stilografica, la tenda, la finestra, le lampade ed ogni volta il suo sguardo andava sempre sui suoi occhi. Lidia ha capito che lui era un punto di arrivo ed allora ha pensato di guardare oltre agli occhi anche le sue mani, la sua bocca ma quegli occhi erano due calamite che l’attiravano inevitabilmente al punto che non riusciva più a staccarsene mentre la sensazione di calore le invadeva il corpo che veniva trasmessa dal suo viso al suo petto. Si ritrovò a muovere lentamente le braccia, che aveva incrociato precedentemente, stringendole cercando un po’ di pace al tormento di volersi toccare i capezzoli che sembrava volessero sfondare il tessuto della camicetta. Sicuramente se Lidia fosse stata da sola si sarebbe denudata le mammelle, le avrebbe prese con il palmo a forma di coppa come a soppesarle, avrebbe strizzato leggermente i capezzoli tra due dita e poi se le sarebbe portate alla bocca per inumidirle con la saliva resa densa dall’eccitazione. Con una mano avrebbe ulteriormente sbottonato la camicetta per agevolare il movimento delle dita bagnate e viscide per infine stuzzicarsi e godersi il contrasto tra la morbida pelle della mammella ed il duro del capezzolo eccitato.Proprio mentre l’onda di calore le arrivava tra le cosce si riprese da quel pensiero e da quel momento per lei fu una vera tortura ...
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