1. Situazioni erotiche – cap. 12


    Data: 16/08/2023, Categorie: Etero Lesbo Sesso di Gruppo Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu

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    Lidia era rientrata in città precipitosamente per assister la figlia che si era infortunata. Aveva interrotto così in pochi istanti il rapporto che aveva con Luca ma in cuor suo era contenta perché poteva ristabilire quello con Silvana.Inoltre aveva un lavoro legale da svolgere che a lei piaceva e per farlo ha ripreso ad andare in studio da dei suoi colleghi che da sempre la accettavano e le mettevano a disposizione le risorse di cui disponevano.Uno di quei suoi amici era Simone; con lei si conoscevano da tanto tempo, da quando lei era all’università ma mai lui le aveva fatto delle avance.Ormai erano anni che lavorava in quello studio quando Lidia ne aveva voglia ed il lavoro la stimolava; lei non aveva problemi di soldi perché il marito era un alto funzionario bancario.Quello studio Lidia lo conosceva benissimo così come tutti i suoi colleghi che lavoravano lì. Gli uomini avevano sempre un sorriso per lei; invece c’era stato qualche screzio con alcune colleghe femmine. La causa era facile da immaginare: era una bella donna, sapeva quali erano i suoi punti di forza e, senza mai cadere nel volgare, sapeva come e quando valorizzarli. Riceveva spesso apprezzamenti dai colleghi maschi e talvolta c’era chi osava spingersi oltre invitandola ad uscire “Per un semplice aperitivo”Era chiaro che sott’intendevano altro oltre l’aperitivo, comunque per lei era facile declinare rispondendo ironicamente sempre allo stesso modo “Sono una ...
    ... donna sposata e mio marito non credo che sia completamente d’accordo”A Simone non aveva mai dovuto rispondere così perché lui non le aveva mai chiesto niente, mai un apprezzamento, mai un complimento. Lui non era complimentoso, non che Simone fosse un orso o che non fosse insensibile al suo fascino ma in studio era molto professionale, anche cordiale e gentile, ma tutto finiva lì. Di lui la donna non sapeva che poche cose. Sembrava che la loro amicizia fosse profonda ma era l’opposto. Comunque tra di loro c’erano discorsi privati ma non intimi. Lidia non capiva quel comportamento e il pensiero che fosse gay l’aveva sfiorata ma poi c’erano quegli occhi che, certe volte, la mettevano a disagio. Simone non parlava a lei con il corpo o con la voce ma con gli occhi che, più che guardarla, la osservavano in un modo tale che aveva la sensazione di sentirsi completamente nuda di fronte a lui.Una volta, durante una noiosissima riunione, lo sguardo di Simone la guardò con tanta insistenza che lei si sentì in imbarazzo ed allora incrociò le braccia sul petto perché ebbe quella sensazione di nudità come se lui le potesse vedere il seno; in effetti c’era una parte del suo seno che era visibile.Ora l’estate era finita ma faceva ancora caldo. Lidia non portava più reggiseno e godeva quando la guardavano, si piaceva e sognava che ogni persona nel guardarla pensasse a fare sesso con lei. Era una situazione totalmente all’opposto rispetto a quando aveva iniziato a fare l’avvocato.Quel giorno ...
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