Linda la nerd – Capitolo 25
Data: 13/08/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Etero
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... Linda non poté più sopprimere il terrore, mettendosi una mano sulla bocca e strillando, gli occhi sbarrati, una gamba che si piegava sull’altra cercando di nascondere il proprio sesso. – No! No, ti prego! Mauro fece un passo avanti, continuando a massaggiarsi il cazzo. La cappella, piccola fino ad essere ridicola rispetto al fusto, sbocciava dalla pelle e poi veniva di nuovo inglobato ripetutamente. – Adesso sei mia, bella figa. – Ehi, coglione, la ragazza ha un nome. – pronunciò con rabbia qualcuno alle sue spalle, l’ingresso di scena rovinato da un leggero ansimare nella voce per la corsa. – Si chiama bimba. Lo sguardo dell’uomo si fece ancora più duro, la rabbia che deformava le labbra mostrando i denti. Si voltò di scatto, pronto ad affrontare il nuovo venuto. Linda non ebbe bisogno di vederlo, coperto com’era da Mauro, ma le bastò il suono delle parole perché sentisse la speranza inondarle il cuore. – Tommy!
Erano anni che non passava per quel sentiero, ma Tommaso ricordava abbastanza bene come raggiungerlo parcheggiando l’auto in uno spiazzo della strada statale e attraversando un tratto di bosco. Le grida di Linda l’avevano guidato fino a loro, correndo come mai prima di allora: era passato sotto un albero caduto e guadato un torrente, temendo di arrivare in ritardo, e in tal caso non se lo sarebbe mai perdonato. Se avesse trovato Mauro, lo avrebbe ucciso e fatto a pezzi il suo cadavere… E invece, era giunto appena in tempo per fermare il bastardo che aveva già ...
... estratto il cazzo e che adesso era puntato contro di lui. La voce secondo la quale fosse superdotato non dava giustizia alla realtà, pensò, guardando quel palo che spuntava dall’inguine di Mauro. Il ragazzo si era spesso crucciato segretamente di non averlo abbastanza grande, ma non avrebbe certo preteso delle dimensioni simili. Era… mostruoso. – È meglio se metti via quel coso. – consigliò, cercando di apparire spavaldo davanti a quello stronzo. – Non vorrei che ci inciampassi o ti finisse in un occhio. Mauro sembrò non sentirlo nemmeno. – Guarda chi c’è. Sei quello che si fotte la bella figa. – Un orribile sorriso si insinuò nel ghigno di rabbia. – Anni fa ti ho picchiato. Tommaso non l’aveva di certo dimenticato. Alle superiori quel pezzo di merda gli aveva messo le mani addosso e fatto un occhio nero per puro divertimento. Mauro era stato sospeso e lui aveva iniziato a partecipare a corsi di autodifesa in previsione di ulteriori situazioni simili, continuando, dentro di sé, a lasciar macerare la rabbia che quell’episodio gli aveva provocato. Quel giorno, il suo sogno segreto sembrava essere destinato a diventare realtà. – Sono qui a restituirtelo con gli interessi, Mauro. Mauro lasciò il suo mostruoso cazzo, si mise una mano nell’altra e fece scrocchiare le dita, prima quelle della sinistra e poi quelle della destra. – Prima ammazzo te, poi mi scopo la puttana. Lo sguardo di Tommaso di fece duro, preparando la guardia. – Per me puoi fottere tua madre quando più ti aggrada, ...