Linda la nerd – Capitolo 25
Data: 13/08/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Etero
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... non preoccuparti. Mauro si lanciò avanti all’improvviso, alzando il braccio destro al termine del quale un pugno fendette l’aria, calando su Tommaso, il quale, comunque, non aveva abbassato l’attenzione: inconsciamente, ogni mossa e posizione automatizzata da anni di pratica, venne eseguita dai muscoli senza nemmeno bisogno di pensarla. Il piede destro si spostò all’indietro tracciando un arco nelle foglie secche e gialle, su cui il peso del corpo venne a scaricarsi, mentre il braccio sinistro si sollevava, piegandosi sul gomito e intercettando l’attacco di Mauro. Non fu come agli allenamenti, in cui tre o quattro ragazze se lo contendevano, probabilmente conoscendolo di fama, desiderose di essere nel suo letto, indifferenti al fatto che frequentasse già qualcuno, che passavano più tempo a provarci che a simulare lotte da strada, e che lo colpivano con la forza di una piuma. Il colpo di Mauro, invece, impattò dolorosamente contro l’ulna ed il muscolo che l’avvolgeva, scaricandosi sulla spalla sinistra: Tommaso fu sorpreso che un mingherlino come lui potesse attaccare con tutta quella forza. Comunque, l’addestramento continuo prevalse sul pensiero e, portando avanti il piede destro, il ragazzo ruotò il busto e sollevò il pugno, conficcandolo sotto lo sterno di Mauro, poi fece un balzo all’indietro, aspettandosi che l’uomo, colpito allo stomaco, rigettasse. Mauro emise un verso simile ad aria che esce di colpo dai polmoni, sobbalzando all’indietro, ma non fece altro. Non ...
... vomitò, non crollò a terra, non si tenne la pancia. Sollevò invece la testa, fissando Tommaso. – È il meglio che sai fare, bamboccio? Tommaso sbarrò gli occhi, spaventato. Com’era possibile che non avesse… Poi gli sovvenne alla mente che si stava ancora comportando come in allenamento, quando toccava appena, con delicatezza, l’addome piatto delle sue aggreditrici, le quali, solitamente, con un sorriso che lasciava comprendere senza troppi dubbi cosa volesse, dicevano qualcosa del genere: “colpisci un po’ più in alto, magari con la mano aperta.” Il primo colpo era andato a vuoto perché, nonostante tutto, i suoi colpi erano sempre stati dati come allenamento e prova di aver compreso le istruzioni dell’allenatore, su ragazze che si recavano alle lezioni di Krav perché erano stato reso famoso da qualche vip, mentre, in quel momento, doveva colpire per salvare Linda e sé stesso da uno psicopatico. Mauro non si fece quei problemi quando si lanciò in avanti, piantando a terra il piede sinistro e, come se stesse per segnare in porta, allungò la gamba destra all’indietro e poi la lanciò in avanti. Il colpo fu violento, ma troppo lento, e Tommaso, non riuscendo a riconoscere l’attacco tra quelli che aveva sperimentato negli anni, per precauzione aveva fatto un balzo di lato. Il piede fendette l’aria quando raggiunse il punto più alto dell’arco, e in quel momento, approfittando dell’impossibilità dell’uomo di difendersi, Tommaso gli assestò un pugno in faccia. All’inizio gli anni di pratica a ...