Il territorio del sogno
Data: 03/08/2023,
Categorie:
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... ospitato da una di loro. Minh mi raggiunse pochi istanti più tardi. -Ci ospiterà per la notte. Non gli devi nulla. Ho già pagato io.-, disse. Ringraziai. -Lynh è una dura. Sua figlia, Nguyen ora l’aiuta con la casa ma senza un uomo è difficile. Penso che Lynh non rimarrà qui ancora a lungo. Andrà nella capitale, a cercare aiuti…-, il tono del vietnamita era ammantato di dispiacere. -Praticamente andrà a prostituirsi…-, dissi io. Minh annuì. Ma non doveva andare così per forza, no? Ci dovevano pur essere delle opzioni. Ma in fin dei conti non erano fatti miei… Stavo però per dirgli che mosso da una certa compassione dovuta solo alla consapevolezza che quella fosse una donna in difficoltà, avrei lasciato molti più soldi alla giovane madre quando Minh spostò il discorso in modo inatteso. -Lynh mi ha detto che c’è un posto a nordovest di qui, una tribù di Nung che il Governo ritiene pericolosa. Sono gente difficile ma Lynh è sicuro che siano amichevoli, se li prendiamo con mezzi giusti.-, disse. -Ok. Ma loro sapranno qualcosa della tribù scomparsa?-, chiesi io. Parlavamo in Inglese in modo tale da non allertare i nativi che stavano rincasando, anche perché il mio vietnamita non mi sarebbe comunque bastato per riuscire a condurre una conversazione simile. -Oh, sì. Lynh mi ha detto che uno di loro sa qualcosa. Se è ancora vivo ci dirà…-, disse Minh. Era paura quella che sentivo nella voce di quell’uomo? Non indagai. Annuii soddisfatto. -Bene. Allora possiamo anche andare a ...
... letto.-.
Il “letto” era un giaciglio scomodissimo. Le zanzare mi stavano divorando vivo e ringraziai dio di essermi portato alcune pillole contro la malaria e una buona dose di repellente per insetti. Repellente che non sembrava così efficace. Mi rassegnai ad attendere. Poi sentì qualcosa. Una sorta di ansimo sommesso. Un gemito. Mi preoccupai ma pensai che forse non fosse nulla finché non si ripresentò. Mi alzai e uscì dalla stanza per arrivare alla sala comune. Lo scenario, appena illuminato da una magra torcia, era a dir poco eccitante. Lynh, nuda e bellissima, cavalcava Minh con foga da amazzone, emettendo quei gemiti che mi avevano svegliato. I capelli lunghi della donna arrivavano sino alle reni e i suoi piccoli seni erano stretti tra le mani del sociologo che pareva apprezzare quella cavalcata selvaggia. Sospirai. Eccomi lì, a fare il terzo incomodo per quella scena da kamasutra con la consapevolezza che non mi sarebbe dispiaciuto farmela e che in un certo senso, Lynh si stesse già prostituendo. Un gemito prolungato della donna segnò il suo godimento, che arrivò in contemporanea con una frase smozzicata di Minh, pronunciata mentre stringeva i seni piccoli e puntuti di Lynh. Era finita, evidentemente. Certe cose si capiscono a tutte le latitudini. I due si accoccolarono distesi l’una sull’altro, frementi e ansimanti. Non c’era più nulla da vedere, o da pensare. Meglio così, pensai e tornai verso la mia camera. Arrivai in camera mia e vi trovai una sorpresa. La giovane ...