1. Il territorio del sogno


    Data: 03/08/2023, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... alla lunga non è importante: non possiamo anteporre la sua vita alla salvezza del mondo, lo capisci, vero?-, chiese Monique. Frugava ancora nell’armadio, cercando qualcosa. Io annuii. Sì. Lo capivo. -Ovviamente. Il che ci porta a… quando agiamo?-, chiesi. La donna sorrise, il bianco dei denti che spiccava sulla pelle scura, il sorriso che pareva brillare di luce propria. -Domani stesso.-, disse estraendo un revolver che doveva essere vecchiotto, a giudicare dal calcio consunto. Controllò che fosse carico e me lo passò. Lo presi. Ecco, con quello ero molto più a mio agio che con chissà quale diavoleria occulta volta a esorcizzare presenze di altre dimensioni… Ma ormai c’ero dentro. Guardai l’orologio. Erano le 17.43. -Prepari tutto.-, disse la nera, -usciremo a cena e poi andremo a coricarci. Dobbiamo sfruttare il tempo per indagare un po’. Minh, procurati qualche giornale di Halifax. Informati sulla situazione. Qualunque cosa strana trovi, riferiscimela.-. -Io invece cosa faccio?-, chiesi. Sentivo di poter correre per chilometri, o fare sesso per ore. -Tu resti qui. Ti spiegherò con cosa abbiamo a che fare e come proteggerti.-, disse Monique. Eravamo passati dal “lei” al “tu”. Ma era un bene. Implicava fiducia. E io volevo fidarmi di lei, anzi dovevo. Non che avessi molta scelta. Mi sedetti sulla sedia più vicina. Demoni extra-dimensionali, antichi segreti sepolti, culti fanatici provenienti dagli oscuri abissi della storia umana… Era moltissimo, quasi troppo. “In cosa mi ...
    ... sono cacciato?”. Il peso di tutto quanto mi franò addosso come mai prima d’allora. In Vietnam avevo commesso errori e avevo pagato lo scotto vedendo morire amici e compagni. Ma quella era una cosa. Vedere il mondo finire a causa mia… era un altro paio di maniche. Inspirai ed espirai. Com’era quella tecnica per calmarsi? Non la ricordavo. Strinsi i pugni, digrignai i denti per contrastare quell’orrore crescente che sentivo dentro. Eccovela la verità. Avrei voluto andare a Washington a urlarla in faccia al Presidente, scalare il Muro di Berlino solo per poterla urlare, farmi eleggere Papa per poterla proclamare dal balcone su Piazza San Pietro e assaltare il Cremlino da solo unicamente per poter sbattere tale verità in faccia a Boris Yeltsin. Improvvisamente la Guerra Fredda, il ‘Nam e tutto quanto mi parve così insignificante! La verità era che, oltre i conflitti degli uomini e le guerre senza importanza per la supremazia di questo o quell’ideale, si agitavano silenti culti, servi fanatici di esserci che si annidavano oltre il velo di cui nessuno aveva conoscenza. Eccola lì, la verità. Se avessi potuto avrei volentieri barattato tutti gli anni che mi restavano da vivere per l’oblio. Avrei volentieri e scientemente deciso per la dimenticanza, come tutto il resto del mondo avrebbe fatto se avessero conosciuto la verità. Sentii un sussulto insopprimibile. Sentivo di essere prossimo alla rottura. Ma qualcosa fermò la mia caduta. Monique. Mi cinse le spalle con un braccio. Vicina ...
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