1. Il territorio del sogno


    Data: 03/08/2023, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... antichi ne facevano largo uso. Il popolo di mia madre, gli Yoruba lo utilizzano tuttora.-, disse Monique, -Ora stia calmo. E vediamo di rimediare ai danni.-. Non capivo, non capivo perché sedarmi. -Abbiamo dovuto sedarla: poteva opporre resistenza. E non potevamo rischiare che lei portasse dentro di sé i semi di quell’entità di cui ha mormorato il nome…-, disse Minh. “Io ho mormorato cosa?”, ora sì ero preoccupato. -Intende Neknushan?-, chiesi. Ero scioccato e spaesato. Tra la droga e le rivelazioni non mi sorprendevo assolutamente del fatto che le mie facoltà cognitive non fossero al massimo. -Sì. Anche se ovviamente il suo vero nome è un altro.-, disse la strega. Mi piazzò una mano sul sigillo appena tatuato. E poi iniziò. Incominciò come un canto, poi fu un grido, un bombardamento sonoro di urla non concepibili dalla mia mente umana. Sembrava vi fossero mille voci in una e mille persone a urlare dai quattro angoli del mondo. Incominciai a urlare anche io mentre il mio cuore batteva forsennatamente, il sangue nelle mie vene pompava, la bocca mi si asciugava e diveniva arida. -Mi sta uccidendo, dannazione!-, lo gridai, o forse lo pensai soltanto. Non fece differenza, il canto continuò. Lentamente le mille voci parvero riunirsi in una sola e il canto decisamente inquietante e incomprensibile cessò un’eternità più tardi. Tremavo, sentivo il cuore a mille, lo stomaco in subbuglio. Avrei dovuto tentare di alzarmi ma non ne avevo semplicemente la forza. -Cosa diavolo mi avete ...
    ... fatto?-, chiesi, stremato. -L’abbiamo salvata.-, disse Minh. Ne dubitavo non poco. Già ero invecchiato precocemente, con un simile rituale sarei potuto anche morire… Almeno così pensai finché non guardai la mia mano. La pelle stava riprendendo colore. Le vene erano meno in risalto e l’incarnato riprendeva una colorazione sana e giovane. Sorrisi. -Mio dio…-, sussurrai, incapace di proferire altre parole. -Ho eseguito una purificazione. Ora possiamo parlare di tutto quanto.-, disse Monique. Minh mi aiutò ad alzarmi e io mi risedetti poco dopo al tavolo mentre la nera mi porgeva un bicchiere d’acqua e del pane. Ero assetato effettivamente e bevvi con avidità. -Il vero nome di Neknushan, quello con cui gli adepti lo conoscono, è Shub-Niggurath. Il Capro dai Mille Cuccioli.-, esordì Monique mentre bevevo, -È presente in diverse credenze ancestrali e quella di May Lyn non è che una delle tante. Ne esisteva un culto in Amazzonia, uno in Siberia, uno in Groenlandia… Potrei continuare per ore ma penso che abbia capito il fulcro della questione. Shub-Niggurath usa gli umani come pedine. Siamo questo, solo pedine per i suoi schemi. Che ovviamente sono, come quelli dei suo fratelli preparare la via al ritorno.-. -Il loro, intende.-, specificai io. Monique annuì. Prese un sorso dal suo thé alla menta e accavallò le gambe con fare pensoso, sebbene fosse decisamente una posizione eccitante e lei una bellissima donna. -La tribù, questo posso solo sospettarlo, dev’essere scomparsa in seguito ...
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