1. Il territorio del sogno


    Data: 03/08/2023, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... ferita? No… non ricordavo ferite sul suo corpo, quindi la spiegazione doveva essere un’altra. “Cosa ho fatto?”, mi chiesi. Avevo portato quella donna in America… le avevo permesso di continuare a praticare quella sua orrenda arte, indisturbata. E ora se la lista era quello che sembrava, anche altri cinque innocenti ci sarebbero andati di mezzo! La decisione mi sovvenne rapida come un pensiero soltanto poteva essere. Minh aveva ragione. Dovevo ritrovare il sociologo e capire cosa fare. Prima che fosse tardi. Ma come fare? E cosa, soprattutto. Andare alla polizia sarebbe stato folle, sarei stato preso per un pazzo. Parlarne al prete sarebbe stato inutile. E uccidere May Lyn non era una soluzione. Non stavo combattendo una guerra che potevo vincere a pistolettate e coltellate. Era una guerra combattuta con altri mezzi. Con differenti metodi. In quel preciso momento, guardando nel vuoto, mi sentii osservato. Mi girai fulmineo. Nessuno. Ero solo. Ma qualcosa mi aveva visto. Uno degli abitatori di chissà quale abisso, richiamati dall’empia magia di May Lyn, ultima della sua gente, mi aveva puntato. Andarmene, ora! Ecco ciò che dovevo fare! Ma lo sguardo mi cadde su un libretto. Piccolo, appoggiato accanto al comodino. Lo presi sfogliandolo. Era scritto in qualche dialetto vietnamita perché non capii una parola. Doveva essere una sorta di diario perché le date erano scritte a inizio pagina ed era ordinato e scritto in quella che potevo ritenere una buona grafia. Ma non c’era altro. ...
    ... Il sangue poteva essere umano come animale, ma era stato versato di recente ma era strano che non coagulasse e che non mandasse l’odore tipico dell’emoglobina. C’era troppo che non capivo, troppo che non volevo capire. Scossi il capo. Uscii dalla stanza dopo aver rimesso tutto in ordine. Chiusi la porta e rimisi la chiave nella tasca della veste di May Lyn, in modo tale che la giovane non sospettasse alcunché. Poi mi stesi a letto ma l’idea di condividere il letto con quella donna… con quell’essere abbietto mi provocava ribrezzo. Andarmene, subito. Ecco cosa dovevo fare. Mi sarei inventato una scusa, qualcosa di plausibile, avrei raggiunto Minh e gli avrei chiesto aiuto, possibilmente coinvolgendo anche quella persona che il sociologo aveva detto essere molto più ferrata di lui. Poi? Poi saremmo andati avanti. Un passo dopo l’altro. Guardai la giovane. Ucciderla? E per cosa? Per finire dentro? Per venire ucciso a mia volta da qualche suo amante? Ero sicurissimo che tra quei nomi ci fosse un amante, qualcuno abbastanza devoto a lei da uccidere e morire. E lei? Aveva qualcuno per cui morire? E se sì, chi era? Chi erano quelle entità orribili, a chi apparteneva lo sguardo che avevo sentito su di me? Rabbrividii. Sapevo già che non sarei riuscito a dormire a lungo. Mi alzai di nuovo. Preparai uno zaino. Poche cose: un cambio di vestiti, dei soldi e poco altro di prima necessità. Pensai a una storia. Me ne serviva una e doveva essere a prova di bomba. Ci pensai per ore, finché non ...
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