1. Il territorio del sogno


    Data: 03/08/2023, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... guardai sotto al letto. Niente. Poi capii. La stanza segreta di mia moglie! Ecco dove! Arrivai davanti alla porta. Aprirla… ma come? Sarebbe stato difficile. La chiave… se fossi stato in lei l’avrei portata con me in ogni istante. E questo complicava tutto. Ma d’altronde dovevano pur esserci dei duplicati… Cercai ovunque una chiave che andasse bene. Non la trovai e infine decisi di attendere. May Lyn arrivò a casa. La vietnamita mi buttò le braccia al collo, baciandomi con ardore. La volevo? Non ne ero più sicuro, non dopo quanto dettomi da Minh. -Tesoro, stasera sono molto stanco. Domani…-, dissi. Lei parve capire. E salì al piano di sopra. Sentii il rumore. Acqua che scorreva. Era in doccia. Dovevo approfittarne. Appena fuori dal bagno aveva lasciato il suo vestito. Eccola. La chiave! La presi e, circospetto come un gatto, la nascosi dentro a un comodino, mettendole in tasca la chiave di un’altra stanza. Per evitare che s’insospettisse avrei dovuto distrarla e sapevo bene che c’era solo un modo. -Tesoro, che fai?-, chiese lei. Sorrisi, mettendo su la mia miglior faccia da poker. -Mi sono accorto che non sono così stanco.-, dissi. Spogliatomi entrai nella doccia, strusciando il membro tra le natiche della giovane. May Lyn sorrise, gemette. -Ora ti scopo.-, dissi recitando la parte del maniaco assatanato. -Sfondami…-, sussurrò lei. C’era qualcosa di bestiale, d’innaturale in quella parola così oscenamente provocante ma non mi ci soffermai: farlo avrebbe implicato darle ...
    ... modo d’intuire che sospettavo qualcosa. Il mio membro, ritto e fiero, mi fu d’inestimabile aiuto poiché trapassò la vulva della vietnamita, affondandole dentro. -Oh… Sì!-, esclamò lei. Feci avanti e indietro, mettendoci energia, torturandole i seni con le mani, sculacciandola e stringendole i capelli. May Lyn si lasciava fare, completamente dimentica di eventuali miei atteggiamenti sospetti. -Vienimi dentro… dammi tutto…-, sussurrò lei con voce roca. Iniziò quella sua cantilena. Ora mi metteva i brividi. Sentii un cane abbaiare furiosamente in lontananza. Mi sfilai rapido e le venni sul sedere arrossato dalle mie pacche. Lei imprecò domandandomi il perché di quello spreco del mio seme. Ovviamente non potevo dirle la verità ma in meno di cinque secondi montai una balla credibile, frutto del momento. -Era troppo bello tesoro… Stavo per dirti di succhiarmelo come sai fare solo tu, ma non è stato possibile resistere… Sei fantastica.-, dissi. Lei sorrise. Avevo dissipato i suoi dubbi? Non lo sapevo. Ma avevo la chiave. Che lei sospettasse o meno, potevo usarla. E l’avrei usata.
    
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    La notte è sempre stata latrice di brutte notizie nel corso della mia vita. Una notte mio padre è morto. Fu di notte che i Vietcong attaccarono la mia posizione e quella dei miei compagni durante la battaglia di Ia Drag e fu sempre la notte che mi fu rubato il portafoglio. Mia moglie morì durante la notte tra il 23 e il 24 di gennaio del 1975. Insomma, la ...
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