Il territorio del sogno
Data: 03/08/2023,
Categorie:
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... verso la tachicardia. C’era un uomo, su una pietra che pareva un altare, con tutta la tribù attorno. Donne e uomini avvinghiati le uni gli altri e i bambini che osservavano la scena. Tutti tatuati come May Lyn. E sull’altare l’uomo, il viso agonizzante, un coltello piantato in petto. Più lontano, appena oltre il morente, pareva esservi una distorsione nell’aria. L’eterea presenza di qualcosa che increspava le onde dell’esistente. Qualcosa che non sarebbe dovuto essere lì. La mia parte razionale mi urlò che quella era solo una distorsione dovuta alla vecchiaia della foto, all’incuria… Ma non potei sopprimere un tremito. -May Lyn e la sua tribù sono dei selvaggi, adoratori di forze oscure al di là della sua e della mia comprensione. La tribù è scomparsa e non vi è stato esodo o spostamento indotto dalle forze governative. La sola risposta è che la tribù dovesse morire, forse per permettere a May Lyn di venire qui, a trapiantare la sua religione…-, quella fu la goccia. Mi alzai, paonazzo. -La smetta! Dannazione io… io non posso credere a tutto questo! È un’immensa montagna di cazzate!-, esplosi. Minh non fece una mossa, sebbene tutti guardassero malissimo sia me che lui. Continuò a bere il thé, impassibile finché non mi fui calmato e seduto. -Lei dice?-, chiese, -Allora le chiedo di andare a casa sua quando sua moglie non c’è. Sono sicuro che troverà molti indizi riguardo la verità. Ancor meglio: la segua! Guardi dove va. Io sarò a Toronto, presso una mia conoscente che ne sa ...
... molto più di me per quanto riguarda queste cose. Se, anzi quando verrà a conoscenza della verità, non esiti a contattarmi.-, Minh bevette l’ultimo sorso di thé. Riprese le foto e i documenti, chiuse il faldone. -Lei…-, iniziai io, -Lei…-. Non avevo parole. -Lei sa cosa deve fare. Vuole le prove? Le cerchi pure. Ce ne sono, per chi sa guardare.-, detto ciò il tono del sociologo diminuì, -Ma stia attento. May Lyn e la sua tribù non sono sopravvissuti sino ad oggi grazie alla pietà e alla trasparenza.-, il vietnamita pagò il thé e uscì. Le immagini di ciò che avevo visto e i miei sogni andarono a intrecciarsi in un caleidoscopio di pensieri che mi pareva davvero terribile. Bevvi il caffè con rabbia. Ordinai un whiskey. Mi fu portato. Bevvi. L’alcool mi diede sollievo, allontanò lo spettro del terrore. E io pensai con lucidità. Mi rifiutavo per semplice logica di accettare quanto detto da Minh ma non potevo negarne la validità sulla sola base della logica, non dopo le prove sottopostemi dal vietnamita. No. Dovevo scoprire la verità. A ogni costo. E poi avrei deciso come agire. Un passo alla volta, come nella valle dello Ia Drag. Non sarebbe stato facile.
Tornai a casa rapidamente, approfittando della mancanza di May Lyn. Era uscita, probabilmente da qualche parte a recuperare libri. Entrai in camera nostra. La sua libreria ospitava solo una decina di volumi. Improbabile fossero tutti lì. Il sospetto mi venne fin da subito. Dov’erano gli altri libri? Aprii armadi, comodini, ...