1. Il territorio del sogno


    Data: 03/08/2023, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... fuoco. L’avrei veramente avuta? Lì? Su quel letto e in quel momento? -È quello che vuoi?-, chiesi. Non volevo forzarla: farlo avrebbe significato venire meno ai valori che sentivo miei. Lei annuì. -Ti ho sognato anche io. Siamo legati.-, sussurrò. I nostri volti erano vicinissimi. Prima di poter agire, fu lei a fare la mossa, avvicinandosi ancora e baciandomi. Un bacio lungo e lento. Improvvisamente l’universo perse d’importanza. Non pensai a come risolvere le cose, o a cosa dire a parenti e amici. Pensai solo a lei. Mentre le nostre bocche si cercavano, le lingue danzavano e i cuori galoppavano, decisi che non m’importava. Avevo trovato l’oggetto della mia ricerca. Tutto sarebbe andato bene, d’ora in poi. Sentii la mano di Lyn sul mio membro. Mi accorsi che si era tolta la parte superiore dei suoi abiti, svelando un seno eccezionalmente voluminoso per una vietnamita, dai capezzoli scuri e puntiti. Eppure, qualcosa mi fermò. Quella capanna… non era il luogo adatto. Non so come ma lo pensai. -Aspetta.-, sussurrai. Lei me l’aveva già tirato fuori e dovetti ripetermi due volte perché capisse. Mi guardò imbronciata. -Non ti piaccio?-, chiese. Parve per un istante una delle escort di Cholon. Ma fu solo un istante. -Mi piaci tantissimo e ti voglio, ma non qui. In un posto dove possiamo esser certi che nessuno ci disturberà.-, dissi, -Lì potrai avermi e potrò averti tutte le volte che vorrai.-, promisi. Lei sorrise. Un sorriso malizioso che rischiò di farmi ritrattare il mio ...
    ... proposito e riprendere a possederla con foga animalesca. Ma resistetti. -Va bene. Aspetterò. Ma sappi che, quando deciderai che il posto è giusto, ti farò mio tanto quanto tu mi farai tua.-, promise. E furono quelle parole a inquietarmi. Se non mi fossi concentrato solo su di lei ma mi fossi permesso anche di riflettere, forse avrei pensato. Forse avrei considerato. Forse avrei temuto. Invece no: sorrisi e le dissi che così sarebbe stato. Poi tornai nella mia camera e, a dispetto dell’erezione, dormii un sonno senza sogni.
    
    Il giorno dopo raggiungemmo Qung Tri, eravamo a soli 65 chilometri da Saigon e da lì procedemmo tramite mezzi terrestri. Corruppi un paio di guardie per permettere anche a Lyn di raggiungere Ho Chi Minh. Una volta giunti lì, ci furono molti meno problemi. La guerra aveva reso il Vietnam un paese povero e arido ma la gente tirava avanti, con la stessa determinazione ferrea che avevano mostrato durante tutti gli anni di lotta. Meritavano rispetto. Dovevo dirlo: non ero mai stato come i miei commilitoni, anzi rispettavo enormemente i comunisti vietnamiti e i grandissimi sacrifici che avevano saputo fare. Giunti alla capitale, Minh iniziò a tempestarmi di domande. Mi limitai a rispondere succintamente. Quando il nostro alterco divenne un litigio in piena regola riguardo My Lyn, il mio limite fu pagarlo e a dirgli in maniera men che cortese che i suoi servigi non erano più richiesti. Litigammo arrivando alle mani e lui disse che non voleva più saperne né di me, né ...
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