Il territorio del sogno
Data: 03/08/2023,
Categorie:
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... chiesi. Lei scosse il capo, i begli occhi diversi colmi di paura. -Sono stati uccisi, ti basti sapere questo.-, disse lei. S’inginocchiò davanti a me e solo quello mi ricordò i miei sogni. Avevo un principio di erezione. -Ti aiuterò.-, promisi. May Lyn sorrise. -Voglio andarmene da questo paese. Qui non c’è più niente…-, sussurrò lei, -Mi aiuterai?-. -Ti aiuterò. Non aver paura.-, la feci alzare. Lei mi abbracciò di scatto e stringendomi. La volevo, avevo il membro durissimo. La bramavo, per questo non pensai minimamente alle possibili implicazioni delle mie azioni.
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Penserete che io sia pazzo? Forse. Ma d’altronde, tutti noi abbiamo sogni, no? E alcuni di essi possono divenire realtà. Io ce l’avevo fatta, in tal senso. La donna che avevo cercato esisteva e ora, alle prime luci dell’alba, era poco lontano dal villaggio dei Nung. Le avevo dato la mia rivoltella, più per precauzione che per altro ma pregavo non accadesse nulla. Se i Nung avessero deciso di assalirla… Al solo pensiero mi sforzai di calmare i battiti folli del mio cuore. No. Sarebbe andato tutto bene, mi dissi. Raggiunsi la tenda di Minh e lo trovai in piedi ad aspettarmi. Mi guardò con furia malcelata. -Dove diavolo è stato?-, chiese, -E dov’è Chun?-, fu la domanda successiva. -Chun è morto. Una tigre. Ho fatto il possibile per aiutarlo ma non è bastato. Comunque non è questo che importa: mi segua. Devo presentarle qualcuno.-, senza attendere risposta, ...
... m’inoltrai nella vegetazione e sentii i passi di Minh seguirmi dopo pochi istanti. L’SKS l’avevo ancora in pugno ma non credevo mi sarebbe servito. Mi era sembrato giusto non abbandonarlo, non solo in memoria di Chun ma anche come precauzione contro eventuali problemi. Tuttavia mi pareva non vi fosse necessità di quell’arma. Arrivammo da May Lyn. La giovane sedeva a terra, il revolver appoggiato sulle gambe incrociate. Meditava? No: vidi chiaramente che aveva gli occhi aperti. Mi sorrise e le sorrisi a mia volta. Si alzò venendo verso di noi con la grazia di una modella. Fissò Minh. -Lui chi è?-, chiese in inglese. -Un mio amico. Il signor Minh si occupa di antropologia… studia le tribù. E tu sei la prova che si sbagliava.-, mi rivolsi al vietnamita per spiegare, -May Lyn è la donna che le dicevo. Proviene dalla tribù di cui si sono perse le tracce ed è l’ultima di loro.-. Il sociologo osò fare un paio di passi verso la donna del mistero. Lei rimase immobile, come avvertendo la sua sfiducia. Lui le fece un paio di domande in vietnamita. Lei rispose con frasi secche e brevi. Sfiducia da parte di entrambi, avrei detto. -Già… Sicuramente è molto riservata sul suo passato.-, disse Minh in inglese. -Non voglio che la gente s’impicci di ciò che non capisce. La mia gente è morta. Non voglio più ricordare. Vi prego… portatemi via di qui…-, sussurrò May Lyn. Minh mi guardò. Dubbioso e preoccupato. -Ha sentito? Dobbiamo portarla a Ho Chi Minh, qui prima o poi morirà…-, dissi. -Prima le dica ...