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Madre tardona e figlio Sissy: vita da schiave
Data: 04/08/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Dominazione / BDSM Incesti Autore: Lampadina85, Fonte: RaccontiMilu
... il suo sperma secco. Non sapeva resistere alla tentazione ed ogni settimana preparava uno o due assorbenti “personalizzati”. Carlo invece era il più misurato e calcolatore del gruppo. Aveva capito precocemente come essere un vero leader manipolando il gruppo senza che se ne accorgesse e portando tutti a pensare in maniera allineata. Non era stato sorpreso quando era diventato vittoria dopo vittoria il leader della squadra di canottaggio e poco importa se era uno dei più giovani. Ora ogni sua parola aveva un peso ed ogni suo desiderio… immediatamente realizzato. Ma da quando quella milfona di Marina era entrata nelle loro vite i pensieri di Carlo avevano preso un indirizzo preciso. Il tutto era iniziato come un gioco tra ragazzi, ma si era trasformato in breve tempo nel loro chiodo fisso, nella loro ossessione. 4 giovani arrapati che nonostante si sfogassero con giovani compagne di corso continuavano senza sosta a fantasticare, tutto sapientemente guidato ed alimentato da Carlo. Lo stratega del gruppo. Spesso commentava il fisico di Marina e fantasticava con gli amici sulla Mignottona ma non erano mai commenti buttati a caso.. istigava i suoi ignari sottoposti con commenti salaci: “È una gran zoccola. Mi sono sempre piaciute le donne di una certa età. Hanno esperienza… avete visto che bocca? Deve fare pompini stupendi!”… a cui tutti poi rispondevano a ruota, sempre più ingarellati e circuiti. “Sì, è una gran fica… e che tette! Peccato che non si metterebbe mai con ...
... uno di noi”. “Vero”, diceva un terzo, “però se quel che dice Giuseppe è vero lei non chiava da due anni… secondo me non vede l’ora di essere trombata. Peccato che non voglia ragazzini senza soldi”. Era giunto il momento. Carlo se lo sentiva.. doveva solo realizzare quel piano all’apparenza folle che aveva concepito negli ultimi giorni. “Ci sono tanti modi per far fare a una donna le cose che non vuole… lasciate fare a me. Ho in mente un piano che se va bene ci farà tutti felici”. Con l’aiuto di Manuel,il nerd del gruppo, autentico smanettone di computer ed il più frustrato con le donne, avevano comprato su amazon un kit di mini telecamere con registrazione autonoma. Ne avevano messe due in casa di Marina un pomeriggio che erano con Giuseppe ed il personale era distratto in commissioni. La prima mini-camera l’avevano piazzata dietro una cornice, con visuale ottimale sul grande letto matrimoniale…luogo delle loro immaginarie epiche chiavate. La seconda nell’angolo del bagno sul soffitto. Sulla doccia e “sul cassetto degli assorbenti”, specifica richiesta di Manuel. Una volta ogni due giorni trovavano una scusa per andare a casa di Marina e sostituire le schede di memoria e guardare i filmati. La prima settimana aveva generato ben poche sorprese: la vita di Marina era una noia mortale, inframmezzata da un’arroganza ed un tiranneggiare costante verso la servitù. Si atteggiava da diva-dea della casa trattando inservienti e personale alla stregua della peggior merda ...