Madre tardona e figlio Sissy: vita da schiave
Data: 04/08/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Dominazione / BDSM
Incesti
Autore: Lampadina85, Fonte: RaccontiMilu
Marina nonostante i suoi 50 anni ed un marito che l’aveva abbandonata a favore di sinuose giovani braccia, era ancora una bellissima donna.
Spesso si interrogava sul perché suo marito l’avesse lasciata per stare con quella sciacquetta di Lorena, la giovane assistente del suo studio… quella troietta dalle curve prorompenti, i modi volgari ed un vestiario degno di una cortigiana d’alto borgo. “la troia ed il ricco avvocato…Un cliché” pensò… e poco importa se Lo Stronzo le aveva lasciato il lussuoso attico in centro ed un robusto assegno mensile a garanzia di agi e comodità. Lo Stronzo le aveva lasciato anche l’onere di cresce i loro figli ed il trauma di una separazione che aveva fatto parecchio rumore nella piccola cittadina in cui vivevano.
La ribelle Beatrice l’aveva vissuta talmente male da rompere ogni rapporto con la madre… e si era trasferita in malo modo a Milano ospite di amiche “così mi ha detto… l’ennesima ferita senza possibilità di guarigione… l’ennesimo vuoto incolmabile”. Non le restava in casa che il ventenne Giuseppe, al primo anno di Scienze Politiche. Era lui il cocco di mamma, sempre protetto e tutelato.
“maledetta solitudine!” era questo il suo cruccio fisso. Nei fatti non era sola…. Aveva le sue amiche d’alta società, Dolores la sua cameriera e Sergio il tuttofare autista che la scorrazzava a piacimento sulla grossa Mercedes di famiglia… ma nel profondo era sola. Provava uno struggimento costante..per non parlare della mancanza del sesso: 2 anni ...
... ormai di totale astinenza la frustravano. Si sentiva ogni giorno che passava sempre più una vecchia frigida.
Eppure…. Eppure il desiderio…la fame di sesso selvaggio era lì.. la percepiva.. si svegliava nel cuore della notte trasformata dalla voglia, sognando di essere presa a forza..di godere senza ritegno e senza l’incubo costante di passare a fatti che potessero contrariare il quasi ex-marito e far crollare il suo castello di agi dorati. Meglio aspettare la sentenza definitiva di divorzio, anche se l’ex marito continuava a frapporre ostacoli alla sua definizione.
Il suo costante desiderio dato da forzata astinenza era costantemente inoltre messo alla prova dagli amici di Giuseppe, che erano spesso ospiti in casa per suonare la chitarra, studiare o giocare alla play. Quei giovani uomini, con quei fisici longilinei ed asciutti dai molti allenamenti erano una costante provocazione ai propositi di castità di Marina.
La spina peggiore era Carlo, amico recente del figlio, con le spalle ampie dono del canottaggio, la pelle ambrata dal sole, uno sguardo sicuro e provocatore del ragazzo abituato a piacere. Era lui la sua inquietudine..una morsa costante al ventre ogni volta che lo accoglieva in casa e con lo sguardo la radiografava da testa ai piedi, facendola sentire vergognosamente nuda ai suoi occhi. Marina odiava ed amava quella sensazione…di impotenza e di desiderio da vero maschio. Vista la giovane età mai avrebbe preso in considerazione di concedersi a quel ragazzo, ...