1. La bufera - 1: l'aggancio


    Data: 30/07/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    ... poco a passarli tutti, ci mettono poco anche loro a dirmi che non hanno posto. Non mi danno retta più di tanto. Sono alberghi ad attività stagionale gestiti in regime di pensione da nuclei familiari. Hanno tutti troppo da fare per mettere al riparo tavoli, sedie, ombrelloni mentre il cielo più che scuro si fa nero, mentre la temperatura da calda che era tende incredibilmente al freddo ed è già tanto, per il loro punto di vista, se mi degnano di darmi una risposta che, dappertutto è la stessa: “Non abbiamo posto, siamo la completo”. E' l'anziano che ha previsto una brutta burrasca a suggerirmi “Le conviene tornare sulla statale e dirigersi verso Ancona perché una città offre più di questo villaggio o dirigersi verso sud, dove si susseguono molti paesi rivieraschi, Marcelli, Numana, Porto Potenza e via dicendo, tutti centri di turismo balneare e prima o poi una stanza libera la troverà”
    
    Faccio in tempo a lasciare il Conero e raggiungere la non vicinissima statale sedici, quando il mondo sembra oscurarsi quasi come se ci fosse un'eclissi. In rapida serie due o tre lampi mi accecano, altrettanti tuoni mi assordiscono, qualcosa colpisce violentemente la mia auto. Ci vogliono attimi per mettere a fuoco quello che sta succedendo: grossi chicchi di grandine colpiscono la mia auto. Tutte le auto si stanno fermando a bordo strada. Non per scelta ma per mera fortuna riesco a fermarmi anche io, non a cielo aperto, ma sotto un cavalcavia. Non sono il solo, anche qualche altra ...
    ... vettura ha avuto questa opportunità. Scendiamo e, dal riparo del cavalcavia vediamo l'apocalisse: i chicchi di grandine che prima erano grandi come noci, sono diventati grandi prima come limoni, ora come meloni. Colpiscono le auto in sosta oltre il cavalcavia e ammaccano le carrozzerie, mandano in frantumi i parabrezza. Sembra non voler smettere mai. Quando finalmente la gragnola rallenta viene giù, a secchiate più che a catinelle, una pioggia torrenziale e il vento non smette di soffiare. Si sentono suoni di sirene, pianti di bambini, imprecazioni di adulti e piove, diamine come piove.
    
    In tutto questo io posso dirmi fortunato: la mia vettura non ha subito ammaccature, i parabrezza non sono danneggiati, tutto merito del cavalcavia che mi ha riparato. Io posso aspettare che quest'inferno si plachi e poi ripartire. Non tutti gli altri potranno farlo, molte auto sono danneggiate in maniera davvero grave. Solo che forse tutti, dopo, avranno una meta da raggiungere ed io no, io sono allo sbando, devo ancora cercarmi una stanza. Facendo le proporzioni il mio è un disagio minore, ma sempre disagio è, e poi, scusate l'egoismo, ma come gli altri si preoccupano delle loro macchine e dei bambini che hanno a bordo perché quelli sono i loro problemi, io devo pensare ad una stanza, perché questo è il mio problema.
    
    Quasi attaccata alla targa della mia auto c'è un furgone al cui volante c'è un tizio che sta telefonando da quando è arrivato e continua ancora. Sul furgone c'è una scritta ...
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