Prova tangibile d’abbandono
Data: 29/07/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... i miei capezzoli sono gonfi, mi prendo i seni fra le mani e glieli sfrego sul viso gridando di piacere e quasi soffocandolo, mentre gli piego la testa all’indietro tirandogli i capelli:
‘Non pensavi che scoparmi sarebbe stato così, vero Taslim?’ – gli espongo io, staccandomi un attimo e assestandogli altri due violenti schiaffi.
Un lungo sospiro di dolore e poi un indefinito suono di godimento, mentre afferro di nuovo il cazzo appiccicoso e bagnato, strofinandolo dentro le labbra della fica bagnatissima lungo il clitoride gonfio di voglia. Io m’accovaccio su di lui mentre il cazzo s’indurisce di nuovo contro la sua volontà, cosicché lo infilo dentro e mi spingo verso il basso affondando fino in fondo, sbatto molte volte dapprima lentamente, stringendo con la fica e scivolando su e giù, insistendo sulla cappella e poi forte, sempre più forte e più veloce fino a sentire male anch’io. In breve urlo per coprire il suo mugolio mentre gli tiro i capelli fino a strapparli, piegandogli il ciuffo e tirandoglieli all’indietro:
‘A me piace Taslim, a te piace?’ – gli strillo io bruscamente in faccia, pungolando la sua espressione palesemente terrificata, ma al tempo stesso aizzata ed eccitata.
Il suo respiro diventa accelerato, io avverto le pulsazioni del cazzo teso dentro di me, mentre strofino con le dita e le unghie graffiandogli il petto e strizzandogli i capezzoli, giacché le sue grida di dolore e di simultaneo piacere arrivano strozzate e ovattate dalla benda. In un ...
... ultimo colpo sopra di lui io esplodo in un orgasmo intensissimo, poderoso, mai provato prima, bruciante, fulmineo e perfino strano, mentre lo sperma mi riempie tutta iniziando a colare fuori dalla fica. Io m’accascio sopra di lui per un attimo, giusto per prendere il respiro e m’alzo andando verso la cucina, noto un affilato coltello e lo prendo, assaporando la sua paura che si somma alla vergogna. Percorro il suo ventre bagnato di sperma con la punta del coltello, giacché singhiozzi di terrore gli fuoriescono incontrollati dalla bocca, recido il nastro con un taglio fulmineo e lui comincia a supplicarmi con la voce tremante:
‘Intissar, ti prego, che cosa vuoi farmi? Io non volevo offenderti, mi piaci, sarò il tuo servo, farò tutto quello che vorrai, ti prego’.
Lui è al momento come un bambino nudo davanti a me, inizia a piangere nelle suppliche, ma io gioco con la lama del coltello, scorro lenta sul collo, scivolo sul petto affondando appena la lama da far apparire una riga rossa, le sue tempie pulsano, il respiro accelerato si mescola ai singhiozzi, lui chiude gli occhi stringendo i pugni e piangendo mi supplica ancora. La testa mi gira, vorrei scoparlo e sfinirlo ancora, ma evidentemente la paura l’ha completamente bloccato, allora lascio scendere l’affilatissima lama del coltello fino alla base del cazzo e gli dico nell’orecchio:
‘Mi piace il tuo cazzo, sai?’ – stuzzicandolo oltremodo fino a ricavarne un’impercettibile innalzamento del suo cazzo, per il fatto ...