1. Prova tangibile d’abbandono


    Data: 29/07/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... sorpreso, io riprendo a camminare nell’altra direzione, intanto penso su come dovrei convenientemente operare, finché immagini maniache e perverse prendono acutamente forma nella mia testa, mentre un calore d’inattesa vendetta e di smodata voglia s’impadronisce del mio corpo sempre più sudato. Lo svergognato però mi raggiunge in un vicolo adiacente al mercato, m’affianca determinato e in maniera caparbia mi ripete:
    
    ‘Io abito qui. Vuoi venire con me?’. Io prendo tempo, sempre tacendo, rapidamente penso come architettare macchinando deliziosamente al meglio il mio personale e segreto schema.
    
    ‘E’ da tanto tempo che ti punto, lo so che sei araba. So anche però, che ti piace fare come ti pare’ – aggiunge lui con la voce bassa, quasi amareggiato.
    
    Io mi giro di nuovo e gli sorrido in modo ostile, nettamente maldisposto, in quanto una vampata di rabbia m’avvolge scompigliandomi, ma guarda tu, questo piccolo pezzente crede di potermi trattare reputandomi come una puttana. Lui frattanto animoso, più che mai battagliero ed energico prosegue:
    
    ‘Perché fai finta di non guardarmi? Lo so che ti piace scopare’ – manifesta lui sogghignando tastandosi volutamente i calzoni attualmente chiusi, però ben gonfi da sotto.
    
    Questo &egrave troppo, io ho già tutto chiaro in mente su come agire, tuttavia ho bisogno d’una cosa, per fortuna non lontana da lì.
    
    ‘Sai, non avevo previsto di finire la giornata così, porta pazienza, mi serve ancora qualche minuto’ – aggiungo io in maniera ...
    ... entusiasta e soddisfatta.
    
    In quel preciso istante noto che i suoi occhi peraltro molto belli, brillano di sfacciato desiderio e di sgargiante sfida.
    
    ‘Perché tu intanto non vai a comprare da bere?’ – lo esorto io maggiormente.
    
    ‘Una ragazza araba che beve?’ – sogghigna sbigottito lui, io finisco il discorso camminando:
    
    ‘Sì, e anche tanto’.
    
    Velocemente m’allontano verso il negozio d’erbe di Firas, un amico algerino pensando su come lui stia già pregustando la vittoria sulla ragazza araba e a quale sorpresa ben presto si ritroverà davanti. Correre mi fa sudare ancora di più, entro nel negozio del mio amico a precipizio in maniera circospetta:
    
    ‘Salam Firas. Come te la passi? Mi serve velocemente quell’erba per il mal di testa. Sto andando a casa e voglio dormire il più profondamente possibile’ – gli dico fingendo un capogiro.
    
    ‘Salam a te, cara Intissar. Guarda, ti darò questa qua, &egrave in polvere. Arriva dalla tua terra sai? In cinque minuti ti farà fare un piacevole e rapido sonno’.
    
    Io pago e scappo via, nascondendo la polverina nel reggiseno, m’infilo nel vicolo dove l’insolente e svergognato pachistano mi sta aspettando con gli alcolici. Io gli ammicco da lontano e ci lasciamo inghiottire da un oscuro portoncino. Il suo appartamento &egrave al piano terra, probabilmente lo condivide con altre persone, visto che c’&egrave una specie di soggiorno con delle sedie, un tavolo e un vecchio divano:
    
    ‘Mi chiamo Taslim’ – dice lui, probabilmente per creare ...
«1234...7»