Prova tangibile d’abbandono
Data: 29/07/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... volta ci metterà un po’ più d’attenzione e di garbo per fare un abbordaggio.
Ha proprio un bel corpo, asciutto e snello, i muscoli tesi, il petto e l’inguine coperti di morbida peluria nera, le cosce dure e un bellissimo cazzo scuro e vellutato, non circonciso che istintivamente tocco prendendolo in mano. No, devo prima legare il bastardo ben stretto al suo divano, così cerco intorno nei cassetti dello spago, torno e assicuro i suoi polsi ai braccioli e le gambe allargate bene con le caviglie strette ai piedi del divano. Ci divertiremo Taslim, però non devi urlare. In un’altra occasione avrei potuto essere molto dolce con quel ragazzo, ma non dopo essere stata affrontata in quel modo. Due schiaffoni ben assestati lo svegliano di colpo, le dita mi bruciano, una passione perversa s’impossessa in maniera scellerata di colpo. Taslim si sveglia e sbarra gli occhi con terrore, mugola e tende le braccia mettendo ancor più in risalto il guizzo dei muscoli, dalla bocca gli esce un suono indistinto che credo voglia dire:
‘Che cosa succede? Che cazzo hai fatto?’ – io lentamente gli rispondo:
‘Taslim, hai davvero un bel cazzo, sai. L’ho visto subito per strada, soltanto che non mi è piaciuto molto il modo con cui me l’hai proposto’.
Nel tentativo sconnesso di parlare e d’urlare la stoffa del nastro s’impregna di saliva lasciandolo all’asciutto, subito prendo un po’ di rum e glielo faccio colare sulle labbra, mentre un torbido capogiro mi comanda:
‘Te la farò pagare, ...
... m’hai offeso moltissimo, lo sai questo?’ – gli sussurro nell’orecchio scostando appena la sua chioma, continuando a scorrere le mani sul suo corpo teso per il terrore. I suoi occhi sbarrati mi guardano e la sua espressione è sempre meno arrogante, sempre più sminuita e umiliata.
‘Che musica hai? Un po’ di sottofondo ci vuole, non trovi?’ – gl’impongo io, issandomi in modo menefreghista nel tempo in cui Taslim si dilunga lagnandosi:
‘Scusami Intissar, io non volevo, mi piaci, sono innamorato di te, slegami, ti prego’ – ribatte lui visibilmente affannato, angosciato e sofferente.
Un gradevole motivo musicale della sua nazione invade la stanza, tanto più malinconica e tenera, quanto più la mia voglia di vendetta s’accende contro di lui. Io lo osservo da lontano con marcato disprezzo, il corpo è ancora un po’ intorpidito dal sonnifero, in quanto comincia a tremare. In quel frangente noto i muscoli tesi delle cosce e dei bicipiti che tentano di tirare lo spago, che invece fende la pelle perfino di più:
‘Se ti muovi, ti farai male. Un bel corpo così non voglio che si sciupi, per adesso’ – gli sibilo io in maniera birbante. I suoi occhi lampeggiano di terrore mentre m’avvicino, in quanto mi spoglio anch’io:
‘Non devi avere così tanta paura. Io voglio soltanto assaggiare il tuo bel cazzo e darti pure una bella lezione’.
Io mi siedo sul canapè e comincio a sfiorargli le gambe, tutto il suo corpo brucia per il caldo e per la paura, i rivoli di sudore ...