Prova tangibile d’abbandono
Data: 29/07/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
L’estate in questa città è afosa e rovente e quasi come nella mia terra d’origine, l’Oman, visto che a volte in questa stagione capita di vedere scenette curiose, personaggi bizzarri e strampalati in giro nelle strade piene di turisti e anche di mascalzoni assieme a teppisti d’ogni genere. In generale, difficilmente, io mi lascio attirare incuriosendomi dalle situazioni di strada, salvo che non si tratti di conquistare qualche bell’uomo dagli occhi neri, però in quest’inedita circostanza sono stata interamente immischiata in modo insperato in un bifolco e scortese episodio, quest’ultimo che si è in conclusione tramutato modificandosi in un’illogica e inverosimile scappatella, dagli sviluppi direi inattesi e per di più gustosissimi.
Io camminavo appena uscita dal lavoro per le stradine del mercato, accaldata e in preda a un rialzo di pressione, la pelle un po’ lucida di sudore e l’abito appiccicato al seno, quando ecco che un ragazzo snello dal passo svelto mi compare superandomi e procedendo avanti per un po’. In quel momento osservo la sua figura, lui ha la pelle del colore del caffè, una maglietta rossa aderente al corpo magro e ben disegnato e soprattutto lunghi e morbidi capelli neri, ondulati e stretti da un nastro in una rigonfia coda di cavallo. So che viene dal Pakistan, perché l’ho notato spesso gironzolare vicino a un vicolo del mercato e osservarmi con malcelata voglia e con aria di sfida. Liberamente e di proposito stavolta non gli ...
... bado.
In quella generica circostanza sono visibilmente abbagliata dal sole, comunque noto che si gira verso di me e comincia a sgambettare con gli occhi, peraltro insolitamente puntati dritti nei miei e con la mano poggiata sul fianco: certo è, che non posso fare a meno di notare che ha i pantaloni slacciati, ampiamente aperti e mostra un bellissimo cazzo alla mia vista, peraltro semi eretto e adagiato sulle palle ben tese circondate da una folta peluria nera. Lo svergognato arrischia e osa avventurarsi così tanto? Il mio primo pensiero è di sdegno, in tal modo proseguo, non sa forse che un simile affronto non può che cadere nel nulla? Lui, probabilmente indispettito e risentito dal fatto che non gli ho badato mi raggiunge ricomposto, noto la sua ombra dietro di me, in quel frangente mi giro di scatto: colpito, lo screanzato mi guarda negli occhi e mi dice a bassa voce con un tono d’aperta e d’esplicita sfida:
‘Ti piace il mio cazzo, vero?’.
Io mi fermo e lo guardo, devo castigarlo alla svelta, devo vendicarmi in qualche modo, però non voglio neanche perdere l’occasione, sennonché taccio a lungo e studio il suo viso. E’ molto grazioso in contrasto con il suo gesto volgare, che dal sorrisetto di sfida passa a un’espressione d’attesa un po’ tentennante e perplessa, io finalmente esclamo:
‘Sì, parecchio. Dimmi una cosa, perché lo vuoi dare proprio a me?’ – ribatto io alquanto incuriosita e stimolata per l’accaduto.
Lui fa uno scatto indietro visibilmente ...