Linda la nerd – Capitolo 9
Data: 22/07/2023,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Etero
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... avrebbe negato perfino davanti all’evidenza, ma una cavalcata su quel cazzone… Dopotutto, era convinta che una con un paio di tette come le sue avesse il diritto di accoppiarsi con un uomo che possedesse le sue stesse perfezioni, sebbene virate al maschile, e non aveva mai trovato nessuno che rispecchiasse quelle caratteristiche.
Certo, non gliel’avrebbe data come se nulla fosse, ma la scusa di pagarlo per il nome che l’aveva portata fino a quel buco di bar non l’avrebbe fatta passare per un’arrapata che si scopava chiunque, anche perché non si sarebbe aspettata nessun’altra richiesta da uno come lui.
– Dai, non mi importa nulla del tuo uccello, – disse, faticando a distogliere lo sguardo proprio dal soggetto della sua frase. Sentiva in realtà la sua fica cominciare a bagnarsi, come se fosse stata una bocca pronta a degustare qualche leccornia. – dammi quel nome e poi lasciami andare!
Quella raccapricciante risata uscì nuovamente dalla bocca di Mauro. – Solo perché sei una bella figa ti do il nome senza volere niente? Io voglio una cosa, o niente nome.
– E cosa? – domandò lei.
Il ghigno si allargò ulteriormente, perdendo ancora più la sua labile illusione di intelligenza e rivelando la vera natura del desiderio dell’uomo. Non sarebbe stato necessario spiegarlo con le parole, anche solo considerando come Mauro fissò l’inguine della ragazza.
Lei si sentì improvvisamente indisposta nei suoi confronti, come se il suo cervello avesse ripreso il sopravvento sulla ...
... sua vagina e la ragione cominciato ad avere più voce del bisogno di soddisfazione sessuale. Valeva davvero la pena di abbassare le proprie difese davanti ad uno come Mauro, che sembrava l’ultima persona al mondo a cui affidare la propria sicurezza? Francesca poteva nominare parecchi ragazzi ben poco raccomandabili che si era portata a letto, soprattutto per il suo interesse, e che sua madre non avrebbe approvato, ma nessuno si avvicinava all’essere sbavante davanti a lei. Buona parte dei ragazzi che si consideravano dei bastardi che lei conosceva non erano altro che sciocchi che credevano di poter impressionare una donna imprecando e fingendo di essere dei duri, ma nessuno di loro era anche solo lontanamente al livello di Mauro. Lui era pericoloso.
Ma, in fondo, cos’avrebbe potuto farle? Di certo non l’avrebbe picchiata, soprattutto se quei due neuroni che aveva nella testa gli avessero fatto presente che, trattandola bene, lei avrebbe accettato di farsi fottere di nuovo. Dopotutto, come avrebbe potuto resistere a quel grosso, lungo…
Francesca non riuscì di nuovo a tenere lo sguardo lontano dal grosso, lungo cazzo. Detestava Mauro, lo temeva, ma lo voleva… no, comprese deglutendo di nuovo, il tessuto delle mutandine che iniziava a inumidirsi: lo doveva avere dentro di sé.
Fissò per un istante o due di troppo il pacco dell’uomo, poi concesse, quasi senza accorgersene, il pagamento che lui imponeva, facendolo sogghignare e rispondere con qualcosa che lei non intese ma ...