Linda la nerd – Capitolo 9
Data: 22/07/2023,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Etero
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... attraversare la strada e passare sull’altro marciapiede, anche con il rischio di farsi investire da un camion. Il viso era magro e allungato, con gli occhi azzurri e i capelli biondi tagliati corti. Ma quello che spiccava su tutto era il ghigno sbilenco che gli distorceva il volto in continuazione: Francesca non riusciva a comprendere se fosse quello dell’eccitazione sessuale, di derisione, o tutto insieme uniti alla smorfia di un attacco cardiaco. In ogni caso, le dava i brividi, e le sembrava l’equivalente dei colori brillanti negli animali velenosi per indicare quanto fosse mentalmente instabile.
Mauro si avvicinò a pochi passi da lei, nella sua bocca semiaperta si vedeva una caramella muoversi, sospinta dalla lingua, intrisa di saliva. La ragazza scommise con sé stessa che adesso l’avrebbe chiamata “bella figa”, come chiamava qualsiasi ragazza minimamente chiavabile. Anzi, avrebbe scommesso che chiamava pure sua madre “bella figa”.
– Bella figa, hai fatto bene a venire qui. – la salutò lui. Il volume della voce era basso, sibilante, come quello che avrebbe avuto un serpente.
– Sì, sì. – tagliò corto lei. – È bello essere qui con te, in questo splendido luogo. Adesso che mi hai fissato le tette e hai materiale per una zangolata questa sera, dimmi chi è il coraggioso che si fotte Linda e lasciami tornare a studiare.
Lui rise, o per lo meno emise un verso vagamente paragonabile ad una risata beffarda. – Allora vuoi diventare intelligente anche tu come quella ...
... bella figa? Perché non preferisci invece imparare questa nerchia? – domandò lui, estraendo le mani dalle tasche e portandosele all’inguine, come se stesse mostrando il premio finale di un quiz.
Francesca non avrebbe voluto guardarlo in faccia perché era sicura che, mentre lui si sarebbe sparato una zangolata immaginando di coprirle le tette di sborra, lei avrebbe avuto gli occhi sbarrati nel letto, incapace di prendere sonno con l’immagine di quel ghigno nella mente. E ancora meno avrebbe voluto abbassare lo sguardo sul suo pacco, ma lo fece.
Deglutì quando, sotto il tessuto di tela beige di un paio di pantaloni di infimo valore, notò un inconfondibile rigonfiamento che partiva dal centro dell’inguine e scivolava nella gamba sinistra. Probabilmente, pensò la ragazza, non indossava le mutande nemmeno lui…
Doveva essere lungo più di una spanna, riconobbe, ed era ancora moscio…
Improvvisamente Francesca sentì un forte malessere tra le gambe che, come un crampo, si diffuse fino allo stomaco, quasi avesse mangiato molto senza bere a sufficienza… Pensò che un sorso capace di spegnere quel fastidio avrebbe potuto facilmente trovarlo lì, tra le gambe di Mauro.
D’accordo, era un coglione, dava fastidio a sentirlo parlare e se non ti insultava era perché era intento a metterti le mani addosso ma, forse, anche lui aveva una qualche qualità nascosta. O nemmeno troppo celata.
Ok, non avrebbe mai confessato alle sue amiche di essersi scopata Mauro, e se fosse girata la voce ...