Autobus terzo Episodio
Data: 03/08/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Ludovico Ariosto, Fonte: EroticiRacconti
... delle labbra me lo chiuse dentro la sua bocca e per alcuni secondi continuò a succhiare e leccare, poi lo sfilai, la gente sull’autobus era sempre molta. Cercai di ricompormi un po’, ma dovetti lasciare le cose così come erano per non destare sospetti, mi girai verso l’uscita, Lei si alzo dal suo sediolino, e spingeva le sue tette sulla mia schiena, spingeva forte, misi una mano nella tasca posteriore del mio pantalone e lei si strofinava il suo bacino sulla mia mano e cercava di farmi sentire il suo calore, arrivammo alla fermata, io iniziai a scendere, facendomi strada, girandomi per vedere se mi seguiva, e lei con aria molto felice mi aiutava tra la folla a raggiungere l’uscita, appena mettemmo piede giù dall’autobus difronte alla metropolitana, Lei mi guardo e mi disse : se vuole mi può seguire e le indico la strada sicura per lei, dissi semplicemente : andiamo. Lei si mise davanti e con borsa alle spalle si portò con una camminatura leggera davanti, io rimasi alcuni passi indietro, la seguivo e guardando le sue forme e pensando a quello accaduto nell’autobus ebbi un’erezione mentre camminavo portandomi la mano sul cazzo e stringendolo forte, arrivammo ad una serie di edifici, lei si intrufolò dentro ad uno di questi e mi teneva la porta antipanico aperta per farmi entrare, senza dire nulla la osservai e mi infilai dentro. Entrammo e raggiungemmo un ascensore, lei mise la chiave nell’ascensore e fece chiudere le porte e scendemmo nel seminterrato, le porte si aprirono ...
... e lei camminò facemmo una serie di corridoi senza dire nulla e senza nemmeno guardarci, io avevo il cazzo durissimo, dopo circa 5 minuti di cammino in questi corridoio arrivammo ad una porta chiusa, vidi lei che infilò la mano nella sua borsa universitaria e sfilo un chiave lunga la infilò nella serratura e aprì, entrammo era una grossa sala con molte scrivanie e pc, vi era una enorme lavagna alla parete e vari scheletri e stampe del corpo umano, lei chiuse la porta infilando la chiave da dietro per non permettere di farla aprire dall’esterno ed esclamo, adesso siamo sicuri, lo sai è anche insonorizzata questa sala, e lì capì che lei voleva urlare, si spogliò io feci lo stesso, mi avvicinai e le dissi sei una PUTTANA inginocchiati, lei rispose si PADRONE e lo fece aprendo la bocca e tirò fuori la lingua, mi sfilai la cintura di pelle e gliela misi attorno al collo ad uso collare del cane, la iniziai a far camminare a quattro zampe tra le varie scrivanie con la lingua da fuori, dissi abbaia troia e lei inizio ad abbaiare, scodinzola puttana e lei inizio a muovere il culo all’insù, i suoi occhi erano pieni di una luce intensa e particolare, la afferrai per i capelli e le piantai il mio cazzo in gola e le ordinai di succhiarlo, lei inizio a baciarlo a leccarlo e succhiarlo se lo spingeva da sola in gola, fino ad avere stizzì di vomito, sbavava come una vacca, la feci alzare e la misi a pecorina su una scrivania lei eccitata mi disse voglio che mi apri tutta e che mi tratti da ...