1. Eravamo 4 amici al bar/ 4 - finale


    Data: 09/07/2023, Categorie: Tradimenti Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69

    ... zitto.
    
    Stoooooooooock!
    
    Ad ogni colpo sentivo riverberare tutto dentro di me, era come se mi rivoltasse le viscere. Ma non era doloroso, era solo una terribile scossa elettrica.
    
    Sciaaaaaaaaaaack!
    
    Stavolta aveva dato un colpo secco all’uccello in erezione con il giornale arrotolato.
    
    L’impressione fu spaventosa anche se non sentii nulla. Mi girai per impedire i colpi successivi, ma seppe alternare il mazzuolo al giornale in modo da sorprendermi sempre.
    
    Proseguì così ad libitum colpendomi sempre più forte, sempre più attenta, sempre più precisa. Credo che la scena fosse particolarmente carica di erotismo, perché cercando di evitare i colpi mi esponevo al suo piacere insano di fami male al sesso e al culo.
    
    Si fermò un attimo e andò a sfilare la cintura dai miei pantaloni. La vidi e capii cosa stava per farmi. Cercai di proteggermi alzando una gamba e poi l’altra, ma Emma sapeva sempre cove colpirmi con la cinta dei pantaloni, facendo volutamente un gran rumore.
    
    Sciack! Sciack! Sciack! Sciack.
    
    Mi faceva male, ma in realtà però il mio sesso remava controcorrente, perché l’uccello si era messo subito in erezione e non aveva alcuna intenzione di mollare o ripararsi. In quella maniera i coglioni non erano protetti ma esposti.
    
    E mia moglie gradiva alternare un colpo al culo e uno all’uccello ritto. Continuò così, facendomi saltellare sui piedi, cercando di evitare le frustate più dure.
    
    D’un tratto gettò la cinta, mi girò di culo e si infilò in bocca il ...
    ... cero e cominciò a succhiarlo come se fosse un cazzo. Immaginai che il sapore fosse schifoso, ma lei continuò fino a farmi sentire delle dolci sollecitazioni alle pareti del retto e all’ano. Stavo godendomela così, quando prese il giornale e mi diede una botta ai coglioni da sotto e al cazzo da davanti. Ebbi un sobbalzo e lei si sfilò il cero dalla bocca.
    
    Si portò davanti e mi prese con la mano l’uccello, che era sempre in erezione, lo tirò verso in avanti, verso di sé, abbassò il prepuzio e se lo mise in bocca.
    
    A quel punto bastava poco perché venissi, ma lei ebbe la trovata geniale. Prese il mazzuolo di legno e diede un colpo al cero come per ficcarsi più in gola il cazzo. Mi parve di morire, perché lo scossone mi fece tremare il corpo. Prima ancora di realizzare cosa succedeva me ne diede un altro e poi un altro ancora. Quando venni sembravo un getto a ripetizione, con il bacino che sbatteva fuori controllo. E urlavo come se mi stesse spaccando il cazzo. Lei gettò il mazzuolo e mi prese per il cero, cioè per il culo. Mi tenne così fino all’ultima goccia.
    
    Poi si alzò e piano mi slegò. Mi accompagnò al letto e ci sdraiammo vicini. Non mi tolse il cero. Ci rilassammo un po’.
    
    - Ho visto che qualcosa ti è piaciuto, – disse ad un certo punto. – Cosa di più?
    
    - L’essere nelle mani della donna che amo. – Risposi.
    
    - Dai, stronzo, scendi in dettaglio...
    
    - I colpi di giornale sui coglioni come se fossi un cane. MI facevano sentire a rischio... E il mazzuolo finale… ...
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