Eravamo 4 amici al bar/ 4 - finale
Data: 09/07/2023,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69
Quel mercoledì, su esplicita autorizzazione di Emma, andai letto con le due amiche.
Non mi sentivo sereno a scopare con le due amiche, sapendo che mia moglie lo sapeva. Pensai seriamente se interrompere la relazione con loro. Lo accennai a mia moglie, che invece mi esortò a continuare. In qualche misura le faceva comodo che avessi una relazione con loro che non costituivano pericolo per la nostra famiglia.
Restava il problema Laura ma, in attesa che si facesse viva, Emma mi spiegò come voleva vendicarsi di me per il rapporto sadomaso che avevo consumato con lei.
- Ci ho pensato, – disse ad un certo punto. – Voglio divertirmi anch’io. Pan per focaccia.
- Cioè?
- Io e te facciamo una seduta sadomaso.
- Sei impazzita? – Le domandai meravigliato. Io non voglio frustarti, né umiliarti né...
- Lo credo bene, stronzo! – Sbottò. – Farò io la padrona e tu lo schiavo!
La guardai attonito.
- Sei impazzita? – Le domandai. – Da quando in qua hai questi insani desideri?
- Insani? – Sghignazzò. – Sembri il bue che dà del cornuto all’asino!
- No – continuai, – so che di principio ti piace il sadomaso, ma non abbiamo mai...
- Bene, – mi interruppe. – È giunto il momento. Mercoledì sera andiamo al tuo appartamento e ti tratto come si deve.
- Mercoledì? Nel mio appartamento?
- Esatto. Se hai preso altri impegni puoi anche disdirli.
Rimasi un po’ in silenzio a meditare.
- Dopo... sarà finita? – Domandai rassegnato.
- Se tu vuoi smettere, ...
... perché no? Ma non ci credo. Quindi lo decidiamo dopo. Magari ci divertiamo di più così...
Una provocazione.
La scelta della serata del mercoledì era proprio per rendermi pan per focaccia. Beh, a casa non si poteva, questo è vero, ma pormi nel mio appartamento in condizioni di schiavitù mi sentivo davvero come un pesce fuor d’acqua.
- Ascolta, – esordì mia moglie non appena entrammo. – Tu farai tutto quello che ti ordino di fare, vero? Sei d’accordo?
Annuii.
- No, caro, devi dire di sì, chiaro e forte.
- Sììì! – Ruggii.
- Ecco, così va bene. – Esclamò, sistemandosi comodamente sul divano del salotto. – E adesso spogliati.
Fin lì non avevo problemi, trattandosi di mia moglie. Ma vidi che lei invece si godeva il mio spogliarello alla grande. Mi aveva detto che di me le piacevano i miei occhi, le mie mani e il mio culo. Nell’ordine, aveva precisato, ma in quel momento sembrava aver rovesciato i valori. Per cui, quando mi sfilai le mutande e mi girai di schiena, sentii il suo sguardo al culo.
- Vieni più vicino, – disse. – Inginocchiati, piegati in avanti e porgimi il culo.
Era quello che volevo io dalle mie schiave...
Obbedii e, non appena appoggiata la testa sul tappeto, misi le mani alle natiche e le allargai per mostrarle il buco del culo, anche se non era richiesto.
Lei mi accarezzò, facendomi venire i brividi con le sue unghie che sfioravano la pelle e il solco del culo.
- Resta così. – Ordinò, andando a prendere qualcosa.
Capii subito ...