Regolamento d’Instituto – la mia nuova scuola
Data: 09/07/2023,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Autore: Fairness, Fonte: RaccontiMilu
... assicurarli. Anche se non ci sono mai stati furti. Le andrebbe di indossare quell’abito?
– No, no – rispondo atterrita. – Non voglio rovinarlo, è così bello!
– Apparteneva ad una cortigiana del Re Luigi XIV. Una delle nostre allieve, naturalmente. Sull’abito sono ancora presenti tracce del suo seme, insieme a quello dei suoi figli. Secondo la lettera che accompagnava l’abito, l’evento è accaduto ad un banchetto ufficiale, durante il quale la ragazza, sedicenne, ha offerto i suoi favori a tutta la famiglia reale riunita, all’ospite di riguardo, un cardinale, e a qualche altro membro del suo seguito e della corte. In totale ha soddisfatto sedici uomini, quella sera, di cui cinque erano prelati. La ragazza poi è rimasta incinta ed il bambino nato, crescendo, assomigliava al cardinale. Quando il cardinale è stato informato della paternità, ha regalato alla ragazza quella tiara che vede laggiù ed ha preso con sé il bambino. Anche il bambino è diventato cardinale e tutti sapevano che era suo figlio. Negli anni, Luigi XIV ha richiesto alla nostra scuola ventisette concubine per lui, per i suoi figli e per alcuni membri della corte. Quest’abito proviene dalla corte spagnola e l’altro dalla corte dell’imperatrice Caterina II di Russia. Quest’altro viene dalla corte della regina Vittoria d’Inghilterra. Questo abito, invece, – indicando uno stupendo abito tradizionale cinese – apparteneva alla mia bisnonna. Anche lei è stata allieva di questa scuola e dopo aver partorito mio nonno ...
... è stata mandata presso la corte imperiale cinese assieme ad altre dieci ragazze. Sono diventate tutte concubine della famiglia imperiale ed hanno avuto moltissimi figli. Una dozzina ciascuna. Ho poi saputo che è morta serenamente qualche anno prima della rivoluzione ed era già anziana. Dei suoi figli non so nulla.
– Sono degli oggetti stupefacenti. Tutti quanti. Signore, posso chiederle cosa devo fare ora? Il medico non mi ha ancora dato il permesso di accoppiarmi, perché ho partorito da poco.
– Lo so. Ne sono informato. Non si preoccupi. Lei dovrà soltanto allattarmi tra tre ore. Però se lo desidera puoi farmi un pompino.
Mi inginocchio davanti a lui e glielo prendo in bocca. In quest’anno passato mi hanno insegnato come ingoiarlo tutto senza vomitare e come farlo durare a lungo prima che venga.
Mi faccio scopare la bocca con forza, come se mi stesse chiavando e dopo più di mezz’ora mi sento esplodere in gola il suo sperma.
– Non male davvero, ragazza. Mi ha soddisfatto. Quasi quasi la metto incinta io, questa volta. Lei è davvero una gran cagna. Sì, ne parlerò col dottore. Tra un paio di settimane ci trasferiremo presso la villa al mare e allora sarà a mia disposizione per tutto il tempo che vorrò. Il suo neonato resterà qui in istituto assieme agli altri. Ci penseranno le infermiere ai bambini. Potrà continuare ad allattarlo quando torneremo a fine agosto.
Poi guarda l’ora sulla pendola antica. Le 12.45. Mi tasta un po’ il seno.
– No, è ancora presto. ...