Nato etero
Data: 06/07/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
... era il caso: se stava bene a lui…
“Ok, - fece – ma mi spieghi come sei finito a succhiare cazzi?”
Lello, non rispose.
“Dai, - insistette Armando – intanto che racconti, mi torna duro e te lo faccio succhiare un’altra volta.”
La promessa sembrò smuovere la reticenza di Lello.
“Ma, niente. – disse – Stavo giocando a carte con delle persone e avevo perso tutto… Non che si giocassero grandi cifre… ma avevo perso tutto…”
“E non volevi smettere.”, lo interruppe Armando.
“Già. È terribile, quando sei nella disperazione e ti viene l’assillo che la prossima mano può essere quella giusta… che nella prossima mano puoi rifarti… te lo senti nella pelle… spasimi…”
“Ma non hai più niente da mettere sulla posta.”
“Ma non hai più niente, esatto. Ma ti giocheresti tutto…”
Lello tacque e Armando ritenne opportuno non turbare le sue riflessioni.
“Li pregai di farmi giocare ancora, sulla parola- riprese Lello – ma si misero a ridere, gli dovevo già parecchi soldi. Ero disperato: quando ti prende il famoso demone del gioco, non capisci più niente, lo sai. Alla fine uno mi fa: ‘Altro debito non te ne facciamo, ma se proprio ci tieni, puoi giocarti quella bella boccuccia’. Pensavo che scherzassero e invece dicevano sul serio.”
“E tu?”
“Accettai. Ero sicuro di vincere, me lo sentivo nella pelle.”
“E invece perdesti…”
“E invece persi… E così dovetti succhiarglielo…”
“Non potevi rifiutare?”, chiese Armando.
“E farmi spaccare la faccia, o peggio? No, ...
... grazie: erano in tre, ci avrebbero messo poco a farmi a pezzi, con tutti i soldi che gli dovevo… I debiti di gioco si pagano, altrimenti sono dolori. Il primo mi fece abbastanza schifo, dico la verità; ma quando arrivai all’ultimo, ci avevo fatto la bocca e non dico che cominciò a piacermi, ma…”, concluse Lello, facendo spallucce.
“Ma non ti faceva schifo più di tanto.”, concluse Armando per lui.
“Già… - precisò Lello – più che altro… era diventata una cosa come un’altra… indifferente.”
“Però ti aveva lasciato il segno… Una volta che hai gustato il sapore del cazzo, non te lo togli più dalla lingua, giusto?.”, commentò Armando.
Lello scoppiò a ridere.
“E’ vero… già tornando a casa, cominciai a ripensare alla sensazione strana che quelle cappelle smussate mi facevano in bocca, al sapore della bava che mi impiastricciava la lingua…”
“Ti hanno sborrato in bocca?”
“No, loro no…”
“Loro no? vuoi dire che ce ne sono stati altri?”
“Se sono qui a succhiare il tuo, per forza! Non trovi? - rispose Lello – Ma vedo che sei pronto per il secondo round.”, disse, girandosi verso Armando e notando il suo cazzo pulsargli a mezzaria, con un filo traslucido, che si allungava a formargli una pozzetta sulla pancia, poco sotto l’ombelico.
Allora, lo prese con la mano e stette a rimirarlo con gli occhi luccicanti.
“Che bello…”, sospirò.
Poi, si chinò, inspirò profondamente, riempiendosi i polmoni del profumo acre, e con un guizzo della lingua lappò la goccia di sugo ...