1. Biancaneve ai sette nani - 2


    Data: 26/06/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... madamigella, è ridotta un po’ maluccio.”, esclamò il moretto, osservandola.
    
    “Non essere impertinente, Minchiolo. Biancaneve si è persa e ha vagato tutto il giorno nella foresta, è stanca e affamata.”
    
    “E ai Sette Nani non si nega mai una panca e un piatto di minestra a chi è stanco e affamato.”, affermò Minchiolo con un luminoso sorriso.
    
    Mentre Biancaneve dava l’assalto al secondo piatto di minestra, ad uno ad uno giunsero gli altri cinque “nani”, tutti giovanottoni belli e aitanti, che lavoravano nella tenuta, chi alle stalle, chi nei campi, chi nell’officina. Appena la videro, le si affollarono attorno , sommergendola di domande.
    
    “Piano, piano, non la soffocate. - intervenne allora Fottolo, che doveva essere una sorta di direttore
    
    della compagnia – Madamigella si fermerà con noi per qualche giorno a ripagarsi il vitto e l’alloggio, giusto, signorina?”
    
    Biancaneve accennò di sì con la testa, non avendo la minima idea di cosa avrebbe dovuto occuparsi.
    
    “Si sente la mancanza di una mano femminile…”, ghignò Bigolo, il più piccolo della compagnia.
    
    Più tardi, quando la locanda cominciò a svuotarsi, Fottolo dirottò Biancaneve nel retrocucina e lavare piatti e boccali, compito che dopo un primo momento di panico, cominciò a svolgere con scrupolo e diligenza. Era giusto lì che rimestava alcune scodelle nell’acquaio colmo di acqua saponosa, quando qualcuno scivolò dentro e le venne alle spalle.
    
    “Sei carina, sai?”, sentì bisbigliare da una voce che ...
    ... riconobbe per quella di Minchiolo.
    
    Biancaneve capì subito cosa volesse e si sentì torcere lo stomaco al pensiero che il suo travestimento rischiava di essere smascherato. Così fece spallucce e continuò il suo lavoro. Ma Minchiolo non demorse, era tutta la sera che ci fantasticava sopra e si sentiva le palle brontolare dalla voglia di scaricarsi. Così le si fece più accosto e le sfiorò la nuca con un dito.
    
    Biancaneve non poté reprimere un brivido di piacere, ma fece spallucce, sperando di scoraggiarlo; quello però, ormai partito per la tangente, le andò dietro e la cinse fra le braccia, premendole forte il bacino sul fondoschiena.
    
    “Mi piaci da morire… - le mormorò all’orecchio – dai che ci divertiamo…”
    
    “Lasciami”, disse flebilmente Biancaneve, che tutto voleva, tranne che attirare l’attenzione degli altri di fuori.
    
    “Lasciarti? - bisbigliò Minchiolo, mordendole il lobo dell’orecchio – E come potrei, piccola, è tutta la sera che ti penso… Non sai che è diritto del padrone insidiare le servette? Ah... mi fai perdere la testa…”, e nella foga della sua fregola, la stringeva a sé le carezzava il petto, le…
    
    “Ma… dove sono finite le tette!”, esclamò ad un tratto, realizzando che al posto di due morbidi seni, stava impastando con le mani la solidità di due pettorali.
    
    Continuò a tastare attorno, poi come folgorato da un’improvvisa illuminazione corse con la destra a palparle il basso ventre, trovandoci quello che era inevitabile che ci fosse. Allora si trasse indietro ...
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