1. Viaggio a roma - 6 (il gran finale)


    Data: 24/06/2023, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: gioviaf, Fonte: Annunci69

    ... uccellino. E’ bello anche in riposo. Certo avrei preferito contemplarlo sull’attenti in tutta la sua maschia arroganza ma penso che adesso io ed Edvige lo rimetteremo di buon umore e gli rifaremo sollevare la testa”.
    
    Detto questo, si avvicinò al divano e con la massima gentilezza, presa Edvige per la mano, l’aiutò a sollevarsi e poi la sospinse fino al centro della stanza. Edvige, come se eseguisse il cerimoniale conosciuto, incominciò a spogliare Tina. Le slacciò il vestito e glielo sfilò, quindi accarezzandole la schiena le tolse le mutandine, indugiando con le dita nella fica.
    
    Mi sentivo un pascià, sdraiato com’ero sul divano avendo davanti queste due bellezze pronte ad eccitarmi. Le due donne, infatti, presero subito ad accarezzarsi, all’inizio quasi con affetto ma in capo ad un attimo apparvero come pervase dalle stesso calore, dallo stresso fuoco, ed avvinghiate si sdraiarono sul pavimento. I seni turgidi di Edvige si confusero con quelli di Tina. I ventri compressi l’uno contro l’altro presero a ruotare con una lentezza snervante. I peli s’intrecciavano e le loro fiche diventarono una sola fica.
    
    Gemendo presero a contorcersi come se il corpo di una volesse scomparire nel corpo dell’altra. Cominciarono a baciarsi in bocca mentre con le dita iniziarono a masturbarsi l’un l’altra. Dita agili ed esperte che trovata la strada sotto l’umida massa di peli, s’infilavano nelle profondità brucianti mentre dai loro corpi prese a salire l’odore dell’amore e del ...
    ... godimento.
    
    “Ho cara” gemeva Tina “come me la tocchi bene”. “Anche tu mi stai facendo impazzire il clitoride” rispondeva Edvige. Una gridava “Ah, com’è bello” e l’altra rispondeva “E’ meraviglioso, fammelo finchè godo”. “Anche tu fammi godere. Toccamela tutta”. Si rotolavano per terra, avvinghiate, come possedute. In ciascuna delle fiche si agitava un dito impazziti. Vedevo le loro fiche aprirsi sempre più: come ostriche.
    
    Poi, come si trattasse di una pratica ormai consolidata, senza parlare, cambiarono posizione e i misero a forbice con le fiche aperte che si toccavano mentre loro davano colpi come se stessero chiavandosi e si strusciavano le fiche aperte. Vedevo il miele del loro eccitamento scendere sempre più copioso mentre udivo il rumore liquido delle fiche che sbattevano una contro l’altra.
    
    Avevo il cazzo dritto come un’alabarda. Era di nuovo pronto a fare di ogni fica una carneficina. Non potevo più rimanere fuori dal gioco, la funzione di spettatore l’avevo fatta abbastanza e sollevatomi dal divano, col cazzo in resta mi rovesciai sulle baccanti che nel frattempo avevano assunto la posizione di sessantanove.
    
    Tina era sopra e vedevo il viso di Edvige che leccava golosamente il sughino che la sua fica gemeva in continuazione. Mi inginocchiai e, presa Tina per le anche, glielo ficcai tutto dentro.
    
    Mandò un grido “Gio, ma tu mi uccidi, oh che cazzo enorme, lo sento fino in gola. Oh come chiavi, sei formidabile…”. Edvige, che mi aveva lasciato il posto in fica ma ...