1. Viaggio a roma - 6 (il gran finale)


    Data: 24/06/2023, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: gioviaf, Fonte: Annunci69

    ... che lei potesse realizzare quello che le stava succedendo, la sollevai letteralmente da terra ed avvicinandomi al divano con lei in braccio ve la scaraventai sopra. Poi, fatta scivolare una mano sotto ciascuna delle sue cosce gliele divaricai prepotentemente.
    
    “No” gridava “cosa fai?. Non le diedi il tempo di dire altro, già il mio cazzo dritto come una spada, duro come un bastone, premeva contro lo spacco della sua fica. Spingevo con una tale rabbia e con un tale impeto che lei si lasciò scappare un grido di dolore “Ah, non così… sei un bruto. Basta… smettila…” Non mi passava neanche per la mente la possibilità di smetterla: era come fermare un autotreno senza freni in discesa. La infilai come se volessi annientarmi completamente in lei.
    
    “Prendi sporcacciona. Tienilo. Io ti fotto, ti chiavo, ti scopo ed è inutile supplicare. Sì è tardi. Ce l’hai dentro e quindi goditelo” le gridai.
    
    “Ah… ah…” continuava lei a gemere “Non avrei mai voluto…”, quest’ipocrita, ma se a parole così si lamentava con il corpo era tutt’altra cosa. Dimenava il culo come un’indemoniata e dava colpi di reni come un’ossessa. “Ah, che vergogna! Ho vergogna di me stessa” diceva. A sentirla lamentarsi mi eccitavo sempre più. “Prendilo puttana. Dicevi di averne bisogno e quindi prendilo!” le gridavo. Le stavo letteralmente devastando l’utero.
    
    “Gio” gemeva la libidinosa “perché hai approfittato della mia debolezza? Il mio povero marito… quale torto… Oh è terribile quello che sto facendo… Ma è ...
    ... bello, è bello. Non lo vorrei fare ma è troppo bello”. Un’ondata di piacere definitivamente più forte delle altre stava sommergendo tutte le sue ritrosie e tutti i suoi rimorsi.
    
    “Caro continua, ancora, ancora, non smettere più. Tanto peggio per lui, è lui che lo ha voluto”. Infine, in pace con la sua coscienza, si abbandonava al cazzo che la stava penetrando. “Ah, com’è bello, come mi piace il tuo cazzo di pietra…” mi sospirò. “E quello di tuo marito non ti piace?” le domandai. “Non ha mai saputo farmi godere con il suo uccellino da passerotto. Ah, se avessi saputo prima cos’è prendersi in corpo un vero cazzo… E’ stupendo farsi chiavare…”. “Hai dei rimpianti adesso?” insistetti. “Rimpiango di non aver ascoltato Tina” mi rispose. “Allora hai cambiato idea…”
    
    Glielo spingevo sempre più a fondo, come se avessi voluto arrivarle fino in gola e soffocarla di piacere ma lei sembrava non arrivare mai all’orgasmo. “Caro, se continui così mi fai impazzire per sempre. Ah d’ora in poi vivrò solo per fare l’amore. Per prendere cazzi”.
    
    “Ne prenderai altri dopo il mio?” le chiesi, “Oh sì, ogni volta che un uomo mi piacerà gli lascerò infilare il suo cazzo nella mia fica”. “E ti piacerà, porca?” “Oh sì”, “E allora goditi il mio; prendi questi colpi e goditeli”. “Ah Gio, sì. Ancora. Fai forte…”. “ Sei vicina a godere?”, “Sì, già godo. Sto godendo. Godo tutta. Sì… sì…”. “Vuoi che venga anch’io?” le chiesi. “Vieni… sì vieni. Ma non sborrarmi in fica, non è prudente. Ti raccomando, fai ...
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